Nord e Sud - anno VIII - n. 24 - dicembre 1961

,. contro il parere espresso dagli esercenti, parere che in larga parte confina addirittura col ridicolo. Non può quindi stupire che i principi che hanno sorretto l'industria cinematografica italiana siano stati quelli dell'imitazione e dell'improvvisazione. Un genere cinematografico (o il suo risorgere dopo un periodo di silenzio) nasce di solito per l'iniziativa, isolata e casuale, 1 di un produttore minore, in molti casi non professionale, che, per una qualsiasi ragione, ha creduto in quel soggetto e nella sua affermazione sul mercato. Se i dati degli incassi confermano che aveva visto giusto, tutti gli altri produttori, di qualsiasi calibro, si affrettano a mettere in cantiere -diecine ,di film di quello stesso genere. E l'imitazione non è a livello di un'idea ricevuta, e rielaborata, ma è invece tanto smaccata da giungere a ripetere l'ambiente, ad adottare un titolo simile a quello del film che ha avuto successo, a scritturare gli stessi attori. Per un altro verso, è il caso che presiede alle scelte. Un soggetto viene preso in considerazione non sulla base -di un calcolo indt1st~iale, ma perchè (non trascurando la già citata intuizione del produttore) vi. sono· state in tal senso pressioni politiche, racéomandazioni influenti, o per altre, impon.derabili, innumerevoli ragioni. È naturale che, in una. situazione come quella che abbiamo descritta, non ci fasse posto per la ricerca sociale. Le considerazioni sulla struttura ,dell'industria, la mentalità dei produttori, il livello dei collaboratori, l'importanza data alle pratiche empiriche, ne a-anno altrettante sufficienti spiegazioni. È naturale, ancora, che in luogo di t1na classe di sociologi esperti del cinema, si trovino i direttori commerciali e gli esperti delle ven,dite, -una classe dirigente che sconosce anche i criteri più elementari della valutazione scientifica di un mercato. È naturale, infine, che vi sia stata, e ìn parte vi sia ancora, molta .diffidenza nei confronti della ricerca sociale e dei suoi esperti. La situazione della ricerca sociale nel settore cinematografico è dunque tutt'altro che positiva. Ma occorre subito avvertire che essa è suscettibile -di sensibili svilup-pi, dei quali sono già visibili i segni. E che inoltre è di molto mutato l'atteggiamento di diffidenza che i produttori provavano nei confronti delle ricerche sociali. Vi sono ·da una parte una serie di fattori che riguardano l'assetto -della produzione cinematografica. Oggi è assai meno freqt1ente il caso delle imprese iJ.1dustriali sorte e scomparse nel giro di poche settimane, come avveniva per il passato. Il capit~le non è più-solo monopolio -degli 114 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==