totalità, allo stadio della distribuzione e dell'esercizio. Abbiamo anche visto come i pochi dati utilizzabili allo stadio- della produzione non siano stati utilizzati o Io siano stati in scarsa misura. Nel corso della esposizione, abbiamo via via accen11ato ad alcuni dei motivi che l1anno determinato questa situazione; sarà opportuno 0ra completare e riasst1mere le cause dello scarso sviluppo della ricerca sociale sul pubblico ~ cinematografico, e osservare quale è l'atteggiamento dei policy-ma/çers del cinema italiano nei confronti ·delle tecniche di ricerca sociale. Si deve anzitutto considerare che la cinematografia italiana, se ancl1e ha avuto -dimensioni di industria, non ha mai avuto una vera coscienza industriale. In parte, ciò deriva dalla sua origine, per cui l' esercizio è nato prima •della prodt1zione (facendo quindi dell'Italia innanzitutto un mercato); e costantemente l'iniziativa dei tecnici e degli artisti ha preceduto quella del capitale e delYindustria 25 • Inoltre, il mercato italiano, per la sua limitatezza, non ha permesso di imporre il prodotto - fil1n, se non per spazi e periodi limitati. E questo ha finito per fare dell'operatore economico nel settore cinematografico, non un illuminato industriale, in grado di pianificare la sua azione a lunga scadenza, ~a un giocatore d'azzardo che i11vestiva capitali in lln settore ape1to ad alti rischi, ma anche a forti possibilità di lucro, senza nessuna preparazione · specifica. È invece evidente che il cinematografo, proprio per la sua . caratteristica ,di produrre un prodotto atipico, con una spiccata inidivi- , dualità ed una sua « personalità » culturale, non può essere affidato che a professionisti. I professionisti della produzione cinematografica sono assai pochi, a11che tra i produttori di lungometraggi adere11ti all'ANICA, organismo che non raggruppa nemmeno la totalità di quanti sono interessati alla ·produzione -di film in Italia. La scarsa, o inesistente, preparazione dei . produttori non soltanto è alla base della situazione di estrema confusione e di approssim~zione che l1a sempre caratterizzato il settore, non soltanto provoca il sospetto di scarsa serietà che grava sul cine1na, ma è larga1nente responsabile del boom degli anni 1948-1953, culminato nella disastrosa crisi del 1954. Tra i produttori professionali, i11oltre, pochi sono coloro cl1e deten25 Cfr. L. · SoLAROLI., Profilo di storia economica del cinema italiano (in appendice a P. BXcHLIN, op. cit.) e L. B1zzzARRI - L. SoLAROLI., L'industria cinema- . tografi,ca italiana (Parenti editore, 1958). 111 Bibliotecaginobian·co
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