Nord e Sud - anno VIII - n. 23 - novembre 1961

È stato u11 successo della destra l'avere conte_nuto la spinta_ elettorale a sinistra nell'attuale centrismo. La maggioranza formatasi al Consiglio comunale di Lecce è però sempre precaria, anche se si cercherà ad ogni costo di farla durare fino alle prossime elezioni politiche. Da parte dell'estrema destra (MSI e « massariani >,) esch1sa dalla giunta, in 11nprimo tempo so110stati presentati dei ricorsi per i11eleggibilità nei co,nfronti del sindaco, dell'assessore liberale e di altri consiglieri della maggioranza. Ma poi il sen. Massari e i suoi amici hanno rinunziato ai ricorsi. Il sen. Massari è l'ex sindaco della città, che nel '56 ottenne un clamoroso risultato (16.000 voti e 21 consiglieri). Il suo gruppo però non fu compatto, e nel '58 Mass ari preferì dimettersi e farsi eleggere a1 Senato·. Da allora monarchici e missini hanno governato con una giunta minoritaria e la benevola astensione della DC e delle sinistre. A conti fatti, gli « esperti » di storia leccese non si meravigliano dell'attuale situazione piuttosto confusa nelle amministrazioni locali della provincia e del ca·pol11ogoche anzi avevano pntualmente prevista. Bisogna infatti tenere conto del fatto che Lecce rimane il centro cfi una zona agricola in cui la prosperità del settore vitivinicolo e oleario (d'altronde minati da una grave e cronica crisi), non riesce a controbila11ciare l'arretratezza generale delle coltùre, e il peso 1norto di larghe zone scarsamente produttive, e soprattutto la mancanza di una econo1nia moderna che sappia mettere a frutto le ricchezze che pure la provincia possiede. Lecce continua ad essere quindi la capitale feudale di questo estremo lembo d'Italia, dove non riesce ad affermarsi una borghesia che sappia prendere in mano l'avvenire· della città, e dove un proletariato urbano non si forma1 a ca11sa della sottoccupazione e del bassissimo livello dei redditi. La società leccese da una parte è dominata da una classe dirigente reclutata fra gli agrari e i concessionari di taba·cco, o ad essi direttamente legata, classe che ha visto in questi ultimi anni allargarsi i propri orizzonti attraverso le speculazioni edilizie, che hanno permesso anche ad alcuni grossi commercianti (presenti nelle amministrazioni di destra di questi anni) di inserirsi nel gioco; dall'altra presenta, in posizione rassegnata, un sottoproletariato urbano da accontentare con sussidi, cantieri di lavoro, con la concessione di un chiosco o di una bancharella. Si ha quasi l'impressione che un'evoluzione moderna di Lecce non la voglia nessuno, in nessun settore politico. Perciò, già esaminando le sole liste, e ritrovando ai posti d'onore di tutte le liste sempre gli stessi 90 Bibliotecaginobianco \ .

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