che ne è proprietaria, intorno alla quale gravitano gran parte dei più vitali interessi cittadini. Interessi amministrativi, economici e politici sono quindi inscindibilmente legati tra loro e, misti ai legami personali e alla forza di una tradizione politica, danno un particolare aspetto al comportamento di questo gruppo. Viene da chiedersi come mai la· DC non abbia tentato, secondo il suo costume, di assorbirlo, fagocitandone i vari « notabili ». Si potrebbe pensare, poichè si è accennato ad « illustri tradizioni », che vi fosse qualche ostacolo nel carattere « laico » delle tradizioni stesse. Ma· al contrario le ambizioni politiche della figura più rappresentativa de] gruppo, l'ex deputato Luigi Vallone, erano tali da· passare facilmente sopra a quest'ostacolo; ed infatti era stato tentato un accordo, che avrebbe forse permesso al Vallone di inserirsi fra i notabili democri- . stiani, e quindi fra i candidati alle elezioni politiche future. Ma l'accordo fallì, ed una delle ragioni determinanti del fallimento è da vedere nella concorrenza che si sarebbero fatti, nell~ stessa città, il Vallone stesso e l'on. De Maria. In tal caso il peso del gruppo Vallone sarebbe stato tale da far diminuire notevolmente il prestigio dell'ex Vice Alto Commissario all'Igiene e Sanità; quindi, nel timore di arrecare un così grave pregiudizio alla posizione di un qualificatissimo esponente dell'A.C., l'accordo fallì. Nel '56 DC e· u indipendenti » risultarono di forze pari a Galatina. In tutta la provincia di Lecce, nelle giunte cc difficili» dei comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti, i democristiani, pur di ottenere la carica di sindaco, non mancarono di accordarsi con chiunque, comunisti soprattutto; e tale fenomeno, osservato a Casarano, Maglie, Calatone, Squinzano, non mancò di verificarsi a· Galatina, dove appunto fu eletto sindaco un democristiano con i voti dei comunisti. L~inesperienza dei democristiani e la precarietà dell'appoggio comunista' non fecero durare molto l'esperimento. Nel frattempo la DC cercò di approfittare della situazione per allargare la sua base accaparrandosi buone posizioni nel sottogoverno locale. Si arrivò così, per reazione, alla offerta· di aiuto da parte degli cc indipendenti » ai comunisti che riuscirono pertanto a formare una propria amministrazione, con la promessa e la concessione di posti di sottogoverno ai cc liberali ». Dopo breve periodo le posizioni fra questi ultimi due gruppi si rovesciarono. L'alleanza liberale-comunista ha· poi resistito fino al 6 novembre del '60. Questa volta, invece, un leggero spostamento di voti e l'esperienza 88 BibliotecàGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==