Nord e Sud - anno VIII - n. 23 - novembre 1961

differenze (arrotondate): voti in più ai socialdemocratici 8.500, ai socialisti 6.000, ai repubblicani 5.500, ai missini 4.000; voti in meno ai comu11isti 1.000, ai monarchici e ai liberali 13.000, alla DC 32.000. La DC ha ottenuto più voti alle « provinciali » che alle « comunali », in una misura che si può calcolare i11torno al 5 o/o. L'impostazione data alla campagna· eletto-rale dai partiti democra- · tici mirava soprattutto ad indebolire i comunisti e i missini. Chi poteva influire sui comunisti erano i socialisti. Ma i contrasti interni del PSI hanno impedito invece la candidatura· di almeno due esponenti che (alle cc provinciali») avrebbero sottratto voti al PCI. I comunisti hanno subìto una flessione in voti trascurabile, e hanno mantenuto quasi invariate le posizioni nei si11goli comuni. Essi hanno saputo giostrare con le liste civiche, inserendosi bene dall'esterno (cessione di voti alle cc co1nunali » in cambio di voti alle cc provinciali »); e così, per esempio, a Taurisano sono passati da 276 voti a 1228; a Surbo, da 615 voti a 1503. A11che i socialisti si sono saputi inserire nelle cc civiche », che pure avevano boicottato in precedenza. Comt1nque, l'aumento dei voti socialisti è stato generale, co11maggiore vivacità verso i candidati autonomisti: infatti i tre socialisti eletti nel consiglio provinciale insistevano più degli altri - nei comizi - sull'autonomia del partito. Ha giovato ai socialisti l'impostazione di centro-sinistra, ossia la prospettiva cl1e p•oteva avere una immediata attuazione i11 sede provinciale. I socia1democratici hanno avuto nel leccese il più cospicuo au1ne11to di voti: ciò è dovuto fra l'altro alla esistenza di una buona organizzazione della UIL, che ha consentito al PSDI di essere presente in moltissimi comuni. Il PSDI ha gt1adagnato molti voti che in genere andavano a1la DC. I repubblicani sono at1mentati di 5.500 voti circa, soprattutto per la stima di cui godevano alcuni candidati. Avevano un contrassegno diverso da quello tradizionale, e si sono giovati dell' orientame11to favorevole per il centro-sinistra·, per cui chi ha chiesto i voti in loro nome ha trovato minore ostilità che nel passato. . ' Le perdite della DC, considerevoli rispetto alle elezioni politiche, l1anno 1nolte cat1se: il moltiplicarsi delle liste comunali e la partecipazione di candidati locali alle cc provinciali » doveva necessariamente IJortare ad una perdita di suffragi da parte del partito di maggioranza; molti democristiani erano passati alle liste civiche? e ad un certo momento le espulsioni non si contavano più; le assenze degli emigrati e la· diminuzione della percentuale dei votanti hanno pure contribuito. Comunque, dappertutto i maggiorenti democristiani hanno fìnito col 86 Bibliotecaginobianco

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