nomica capace di segnare una svolta decisiva in un modesto· capoluogo burocratico di una provincia agricola percorsa da periodiche crisi. La DC ha potuto così evitare ogni necessità di scelta: altrimenti, per l'assenza di liberali e socialdemocratici, la questione si sarebbe posta in maniera ben precisa e difficilmente superabile, come si è visto, nello stesso capoluogo, quando si è trattato di comporre la gi11nta alla Amministrazione Provinciale. Qui lo schieramento era il seguente: DC 14 seggi, PSDI I, PCI 6, PSI 4, PDI I, MSI 4. I quattordici consi- . glieri provi11ciali democristiani erano tutt'altro che concordi sulle posizioni della segreteria « primaverile ». Già la scelta dei candidati era stata alquanto laboriosa. I grupp.i di sinistra, scontenti, avevano minacciat·o di presentare propri candidati alle provinciali accanto e in con•· trasto con quelli ufficiali. La direzione centrale, a mezzo dell' on. Rosati, era corsa ai ripari; ma dopo le elezioni del 6 novembre la battaglia all'interno del partito di governo era scoppiata più se1ia di prima. Per sei mesi la provi11cia di Brindisi n<)n ha avuto una giunta. Era stato più facile andare avanti nel quadriennio precedente, quando, dopo un iniziale appoggio esterno dei socialisti, l'Amministrazione Ferrino si era facilmente servita dei voti di destra. · L' on. Caiati e i suoi amici proponevano un primo obiettivo di modesta portata: comporre una giunta cc paritaria » col socialdemocratico (l'ex deputato Semeraro, uscito dal PCI, di Mesagne). Quest'ultimo era perfettamente d'accordo : con 15 voti su 30 si poteva cominciare a governare, poi, strada facendo, si sarebbe visto. Non la pensavano così 7 consiglieri democristiani su 14 che ritenevano i11dispensabile l'accordo col PSI. Ogni tentativo di venire a capo della· questio11e localmente si rilevava vano. Alla fine da Roma tornò a Brindisi l' on. Rosati, col parere della direzione degli enti locali: la giunta paritaria poteva benissimo formarsi, tanto più cl1e a volere il centro-sinistra ora non erano elementi tutti cc qualificati » da tempo per una simile politica·. L'ultimo tentativo di resistenza dei 7 fu compiuto con la prorr1essa di votare per disciplina di partito, ma di non partecipare alla giunta. Dopo altre settimane di estenuanti riunioni - mentre il rappresentante socialdemocratico premeva sempre per la fonnula paritaria - la nuova giun~a fu varata, secondo i desideri di Caiati, che vi ha sistemato i suoi uomini di fiducia ai posti di ma·ggiore responsabilità. Poco dopo, per una cc fa tale » coincidenza, la giunta paritaria DCPSD I ha guadagnato un nuovo voto: è uscito dal PCI il capogruppo 81 Bibliotecaginobianco l
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