• I conto di qt1este verità eleme11tari, qua11do ci si adattasse a seguire in tt1tti i casi la causa degli dei, perchè è quella a cui si presume debba sorridere la vittoria, a1lora si distruggerebbe ogni libertà e dignità .dell'individuo, og11i libera vita, ogni eticità, e l'uomo sarebbe degradato ad uno schiavo, che tesse gli orditi della fortuna. Noi non possiamo spartire la realtà che concorriamo a creare nel momento stesso in cui agiamo, non possiamo essere allo stesso tempo t1omini d'azione e storici della nostra azione, e vedere come la politica che affermiamo e quella che neghiamo si integreranno a vicenda, ed in quali guise avverrà questa integrazione. E meno ancora possiamo stabilire chi incarna la libertà e chi non l'incarna. Noi non possian10 metterci nei panni di Dio, e dire: la storia va verso ...; oppure : ·oggi, malgrado la negazione della libertà, il comunismo è l'erede del liberalismo ... Questo è un atteggiame11to che può essere dettato da scarsa meditazione dei problen1i o addiritura da viltà: l'uo1110deve avere il coraggio di agire allo scoperto, di credere nelle cose cl1e vuole o fa se11za la garanzia di muoversi nel senso della storia di domani; o, a chiamare le cose col loro n.ome, senza la· gara11zia che si troverà dalla parte dei vincitori di domani. Si può onestamente affern1are di voler combattere per il con1unis1no 1)erchè si è convinti cl1e solo l'avvenire di u11 regime di qt1esto tipo porterà alla costruzione della città di Dio in terra . .È, invece, profondamente disonesto affermare che sì, è vero, i regimi comunisti s01Jprimono le libertà individt1ali, no11 fondano il go-verno sul consenso dei gover11ati, negano la vita della cultura, 1na, tuttavia, conviene rassegnarsi ad esso, perchè l'avvenire è lì, e qui11di il meglio che noi si 1Jossa fare è te11tare di travasare un pò di individt1alisn10 in quei regimi. Voi, scrisse una volta Tocqueville a Gobi11eau, siete convinto che la Francia dev'essere governata dal regime della scialJola e del bastone; ma· siete disposto, forse, ad offrire la vostra schiena alle .frustate, per provare la verità delle vostre convinzioni? Pa1imenti disonesto è affermare che il comt1nismo è u11a realtà che non si può negare e quindi co11viene ve11ire a patti con esso, percl1è tanto l'avvenire si situerà ad un pu11to d'incontro di democrazia e comunismo. Per noi, che abbiamo visst1to in quell'epoca, i delitti di Stalin non sono oggetto soltanto di esercitazioni accademich~ come il rogo di Serveto; per noi, che viviamo in questi tempi, il totalitarismo del regime comunista sovìetic0 è, sì, una realtà che biso,gna conoscere e procurare d'intendere, ma soltanto per poterla meglio combattere e più sicuramente vincere, Noi possiamo soltanto affermare le nostre convinzioni, i - nostri 21 Bibliotecaginobianco
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