Nord e Sud - anno VIII - n. 23 - novembre 1961

/ vole». Chi assumeva un tale atteggiamento non s'impegnava a militare esplicitamente nelle fila di un partito comunista, ma guardava ad oriente con fiducia, perchè aveva accettato di far coincidere la logica marxista con la logica stessa della storia: e dunque i processi, le epura-_ zioni, le violenze, i massacri, i campi di concentramento erano- forse necessari alla realizzazione di quella logica marxista. C'era un forse di troppo: e lì era la ragione per cui Merleau-Ponty non diventò mai comunista; ed a11che la ragione del suo successivo abbandono del « pregiudizio favorevole ». Ma i nostri intellettuaìi e letterati non hanno il coraggio della ricerca e l'onestà intellettuale cl1e aveva Merleau-Ponty. E se capita loro di essere forniti di qt1alche cultura filosofica, si fanno forti di un rozzo storicismo, come quello, ad esempio, che inducevct anni fa Francesco Flora, reduce da t1n viaggio in Russia, a dire eh' egli gt1ardava soltanto all'incremento di libertà rappresentato dalla rivoluzione socialista, senza preoccuparsi di ciò cl1e questo aveva significato nellcr storia effettuale dell'Unione Sovietica. Oppure, quando hanno il buon gusto di evitare di pro11unciare simili giudizi, pongono avanti gli umili e gli oppressi, i poveri ed i diseredati, qt1asi essi solo sentissero e fossero capaci di sentire tutta la miseria del mondo, e si appellano ad un' evasior1e se11timentale dalla logica e dall'analisi puntuale dei fatti, ed affermano, come affermò Sa1tre a st10 tempo, di guardare l'uomo e la società nella loro verità, cioè con gli occhi del meno favorito. Ed - è qui che affiora quel cc pregiudizio favorevole >> di cui si diceva prima, che indusse un ~1oravia a scrivere libretti sulla « speranza » ed a· recarsi al congresso comunista all'i11domani di Budapest; o che induce un Piove11e a scrivere che la luce viene da oriente e che la sola cos~ vitale cl1e esista, ormai, è il socialismo o il comunismo, e che a noi non resta altro che tentare di inserire un pò di « individuo » in tutto il collettivismo socialista (dove non sai se stupirti di più dell'inconclu~ <lenza logica' o dell'ingenuità). Devo aggiungere, tuttavia, che l'appello al sentimento non esclude, in codesti intellettuali e letterati, una sorta di esaltazione innanzi alla violenza rivoluzionaria, innanzi al delitto compiuto in nome della rivoluzione, che appare ad essi santo e. giustificato (soprattutto se avviene i11un paese lontano dal loro): e qui credo che, pit1ttosto che una rigorosa logica marxista, vi sia in essi un miscuglio di tutte le correnti irrazionalisticl1e della cultura dei primi trent'anni del novecento, lo stesso miscuglio cl1e indusse alcuni di loro a celebrare o almeno ad approvare, a suo tempo, la violenza fascista e nazista, che anch'essa appariva loro .una forza di liberazione d~ll'opa16 Bibliotecaginobianco

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