Nord e Sud - anno VIII - n. 20 - agosto 1961

• . . ridurli alla ragione. È bene chiarire una volta per tutte che se per consolidamento dello status quo nell'Europa Orientale. si intende il riconoscimento del diritto dell'Unione Sovietica a soffocare in avvenire ogni rivolta che dovesse scoppiare in quella parte del mondo o ad intervenire come l'Austria interveniva nel secolo scorso contro l'auto-. · 'determinazione di quei popoli; questo è un impegno che le democrazie occidentali non possono e non devono accettare, perchè sarebbe contraddittorio alle ragioni stesse della loro esistenza. Il problema' è, dunque, quello dell'attuale situazione di fatto della Germania: ed allora le cose diventano assai meno semplici di quanto non si voglia far credere. Poichè, se è vero che gli occidentali non sono disposti a fare una f guerra nè oggi nè domani per riunificare la Germania, il passo da que- \ sta posizione a quella: del riconoscimento del regime di Pankow è assai \Più lungo e pericoloso di quel che si pensi. . V'è, poi, da rilevare una vera e propria contraddizione, che depotenzia tutto il ragionamento degli ottimisti volenterosi, europei ed americani: ed è la questione dell'avvenire di Berlino. È t111luogo comune l'osservazione che Berlino-Ovest rappresenta una ferita nel fianco della Germania orientale: cc l'esistenza di una-- Berlino libera e prospera è una provoca'zione continua per l'impero comunista », ha scritto proprio l' cc Observer ». E ciò è vero non solo sul piano psicologico, ma anche su quello delle realtà concrete: basta pensare che solo nei primi mesi di quest'an110 si sono contati a Berlino-Ovest 86.000 rifugiati dalla Germania comunista, basta pensare che la massima parte di questi e dei milioni di altri rifugiati degli anni scorsi sono dei giovani, per rendersi conto di ciò : anche a prescindere dal vuoto tremendo nel potenziale umano che rappresenta la fuga dei giovani dalle province tedesche orientali (ed è un danno economico incalcolabile), v'è il fatto· che il . . comunismo incontra, in queste province, un limite obiettivo proprio nelJe possibilità di evasione. Ora, se questa' che abbiamo appena detta (e si badi bene che non siamo noi ad assumere ciò, ma sono proprio coloro che abbiamo definito come ottimisti volenterosi) è la preoccupazione principale o una delle preoccupazioni pri11cipali che turbano i comunisti, come si può pensare veramente che vi possa essere un fruttuoso negoziato sul futuro di Berlino? Delle due cose l'una': o i comunisti accetteranno le garanzie della libertà dei berlinesi con la ferma intenzione di violarle appena se ne presenti l' occasio11e, e allora gli occidentali avranno solo guadagnato qua·lche mese di tempo per trovarsi di nuovo, ed in posizione di svantaggio, innanzi alla prospettiva di una 22 BibliotecaGino Bianco

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