Nord e Sud - anno VIII - n. 20 - agosto 1961

• • proprietari interessati si consigliarono sul da farsi. Uno -di essi aveva nome Antonio Cernicchiaro, prima emigrato in Colombia, dove aveva fatto fortuna, e poi tornato nel '49 con un capitale di un'ottantina di milioni a Maratea, dove aveva impiantato una casa commerciale, con numerose filiali nei paesi vicini, successivamente chiusa; questa curava la vendita di apparecchi elettrodomestici, macchine per cucire, apparecchi radio ed articoli d'ogni genere. Gli altri proprietari avrebbero · venduto se il Cernicchiaro avesse preso la stessa decisione. Egli infatti aveva qualche progetto di sfruttamento turistico del paese, specialmente delle due frazioni di Ca·stello e di Porto, l'una st1lla cima ·del monte alle cuj pendici è appoggiata Maratea, l'altra proprio sul mare. Anzi, in quest'ultima, il Cernicchiaro aveva cercato di creare una specie di cooperativa per migliorarne le condizioni di ricettività e porre poi le basi di una più stabile attività alberghiera; gli abitanti non avevano però accettata la proposta, parendogli eccessivamente onerosa. C'era· poi un'altra idea, ma di quelle che si agitano davanti agli elettori durante i comizi, cioè l'idea di una seggiovicr che dalla stazione (o da Porto) raggiungesse il Castello; e qui si mescolavano il desiderio legittimo di fare rifiorire una frazione quasi completamente abbandonata (conta nove abitanti), ma situata in un luogo incantevole per bellezze panoramiche, e quello campanilistico che vedeva ir1 una realizzazione del genere un motivo di grande vanto. M·entre ancora non si era giunti ad una soluzione, il conte Rivetti fece intendere al sindaco (che era stato interessato alla cosa in quanto Yimpresa avrebbe dato lavoro a t1n certo numero di marateoti e avrebbe rappresentato così un fatto politico tutt'altro che trascurabile) ed ai proprietari interessati, cl1e, qualora l'accordo non fosse stato raggiunto, egli avrebbe rivolto a·ltrove il suo interesse. Non sappiamo fino a qual punto questo fatto abbia determinato la decisione che in seguito venne presa, ma sa1Jpiamo qua·le parte nella stessa abbia avuto l'intervento diretto del sindaco, come d'altro canto è facile immaginare. Al conte erano giunte senz'altro notizie su quei mezzi progetti di cui si è detto; per parte sua, egli aveva già certamente pensato ad uno sfruttamento turistico della zona, che si presta assai bene a tal Rne. Ciò che indusse il Cer~icchiaro a vendere fu, dunque, la prospettiva che le sue idee venissero realizzate da chi avrebbe certo potuto farlo in grande stile. Contribuì a persuadere a tal fine gli altri proprietari delle buone intenzioni del Rivetti e così fu infine raggiunto un accordo generale. 104 \ Biblioteca Gino Bianco l

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