Nord e Sud - anno VIII - n. 18 - giugno 1961

derando che gli imrriigrati 11el corso .dell'anno sono stati 64.677 (contro 19.558 emigrati) 2 • . Quanti sono ora i torinesi cc autentici » è difficile dire ma essi a calcoli approssimativi risultano circa 260 mila, contro 280 mila piemontesi, 145 mila oriundi dell'Italia settentrionale, 200 mila del Meridione e 75 mila delle Isole 30 mila dell'Italia centrale e 10 mila stranieri. ' Gli immigrati meridionali, e con essi i siciliani e i sardi e in genere tutti gli altri, sono nella loro maggioranza contadini e braccianti, manovali o tutto al più muratori, attratti dalle speranze di lavoro e dalle effettive possibilità che offre la città. Questa massa di immigrati si trova così di fronte alla città, alla sua impreparazione ad accoglierla, ed alla ostilità più o meno manifesta di buona parte degli indigeni e di coloro che, immigrati in passato, sono già riusciti ad inserirsi stabilmente Così, almeno per i primi anni, gli immigrati si ricompongono in gruppi paesani e regionali e i11più piccoli clan fan1iliari (quasi ogni immigrato richiama, a lavoro trovato, la famiglia, qualche amico, qualche parente, e questi a loro volta richia1neran110 altri), di difesa e di protèzione reciproca. ~1a lentamente il manovale cl1e ha inizialmente lavorato per conto delle pseudo-cooperative di lavoro che lo sfruttano, trattenendogli alte percentuali sulle paghe, riesce ad ·infilarsi in una impresa, ad avere la residenza, a trovare u11a soffitta dove sistemare la famiglia, e ad cc acculturarsi » tentando di modificare le proprie abitudini e i propri costumi sul modello di quelli cittadini: smette di parlare in dialetto ed impara il piemontese, continua a sognare di poter arrivare, lui o i suoi figli, a lavorare alla. Fiat. Una città così gelosa delle sue tradizioni, e fondame11talmente provinciale (nonostante il milione di abitanti raggiunto il 6 febbraio scorso), l1a reagito a questo flusso continuo ed in continuo at1mento con modi assai diversi a seconda cl1e si trattasse di immigrati del Nord o di immigrati meridionali. Le ragioni sono abbastanza evidenti, data la differenza di ct1ltt1ra e di tradizioni presenti tra gente del Sud e gente del Nord. Va detto tuttavia che l'atteggiamento di ripulsa (con punte molto aspre: capita spesso di trovare nei portoni delle vie del centro. il cartello con la scritta cc non si affitta a meridionali » o più ipocritamente cc non si affitta a famiglie con più di due bambini ») va modificandosi, ed i pregiudizi più vieti e scontati si trasformano, anche se lentissimamente ed in maniera quasi inavvertibile. Lo cc specchio dei tempi » Del processo di assimilazione dell'immigrato alla cultura locale e degli atteggiamenti e pregiudizi nei rapporti tra settentrionali e immigrati meridionali, è specchio e gt1ida, a nostro parere più guida che specchio, la rubrica dj corrispondenza dei lettori pubblicata quotidia2 Un anno della nostra vita, in « La Stampa », 31 dicembre 1960. 82 Bibliotecaginobianco •

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