,..._........_...... . ............... . . ,................................... .......... - ........................................... ·-·-,,_ ....... _ .. _,, ........................ - . -···-··-"""" .... _ ....... -............... _ , . ...... _,.. - - .. . ___ ......... ·-- _,._,_ ·-- .. ·-··- ·-·"·. ____ ... , .. __ ,, __ -·-·-·"- __ .......... _ -·- - - ~ --- - lotta che i sovietici vengono conducendo, proprio, cioè, il tentativo russo di allineare tutta l'America Latina col mondo neutralista, richiama l'attenzione sull'atteggiamento dei neutrali nei confronti di quella crisi medesima. Anche qui vi sono variazioni a seconda dei vari paesi: ovviamente l'Egitto ha problemi diversi da quelli della Iugoslavia o dell'India. Si può dire, ad esempio, cl1e, se Tito è parso più preoccupato per i pericoli di una guerra generalizzata che per la sorte di Castro Nasser ha interesse a cl1e la crisi cubana continui ad essere rovente, poichè ciò gli evita il rischio di una soluzione a lui sgradita del problema <lei rapporti tra Egitto ed Isra le. Pure, al dj là delle proteste cl1e i paesi neutrali l1anno mosso con più o meno calore contro gli Stati Uniti, resta il fatto cl1e essi non possono non guardare con fa ore ad un ingresso dei paesi dell'America Latina nel loro « club », il quale risulterebbe a questo modo rafforzato. Si deve riflettere tuttavia che un tale atteggiamento l1a il suo limite non solo nell'esitazione di alcune di queste nazioni (ad esempio dell'India) innanzi alla prospettiva di disperdere il significato proprio del blocco dei neutrali afro-asiatici, ma anche nei contrasti che esistono all'interno dello stesso cc club » dei neutrali. È chiaro, infatti, che il giorno in cui vi entrassero i paesi del1' America Latina, i tentativi degli estremisti del « gruppo di Casablanca », che ha già subito una sconfitta a Monrovia, non essendo riuscito a fare accettare un impegno anti-occidentale, avrebbero possibilità di successo ancora 1ninori. L'analisi che si è fatta delle difficoltà degli Stati Uniti non deve indurre comunque, a sopra alutare lo posizion di Castro. Già le considerazioni che abbia1no appena fatte sull'atteggiamento d i cc neutrali » mostra come la solidarietà su cui il leader cubano puo contare e poco più -di una solidarietà platonica. Inoltre, non va dimenticato che, se è vero che la stretta interdipendenza tra quanto accade a Cuba e le reazioni esterne di questi avvenimenti rappresenta un elemento di forza, è vero anche che questa stessa interdipendenza rappresenta un elemento di debolezza del fenomeno castrista. Per mantenere e migliorare le sue posizioni il regime cubano deve accentuare la sua azione psicologica ed ideologica sia all'interno che all'esterno: e ciò comporterebbe da parte di Castro un' ancor più ferma dichiarazione che il modello di Cuba è il modello che gli altri paesi americani devono seguire. Ed è facile intendere che proprio un'accentuazione degli aspetti comunistici del regime cubano e del suo carattere di esemplarità per tutto il continente può spingere gli altri paesi latino-a1nericani verso gli Stati Uniti. 43 , Bibliotecaginobianco
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