PROPOSTE E · COMMENTI Arte moderna e Mezzogiorno di Riccardo Barletta Nel mese di novembre dello scorso anno, in occasione della mostra del restauro a Palazzo Reale, la situazione artistica napoletana ebbe un accenno che faceva presagire un mutamento importante. Difatti, circa un mese dopo, il sintomo ricevette palese conferma. Dato l' interesse che già da qualcl1e anno questa rivista porta alla depressione artistica nel Meridione, ci pare utile ritornare in argomento. La speranza che le cose tenacemente sostenute e variamente studiate e analizzate possano sortire, alla fine, un pur lento mutamento della situazione stagnante, ci induce a definire ancora i termini della questione, sottoponendoli ql1esta volta ad un esame particolare: il significato psicosociologico dell'arte, come fattore determinante nell'evoluzione della società. La mostra del restauro a Palazzo Reale non ebbe soltanto il merito di confermare una regola già altre volte posta in luce. La regola per cui l'inesistenza di una attività culturale per l'arte moderna assolutizza, nel Sud, l'interesse verso l'arte antica; fatto codesto degno di menzione, perchè nei centri metropolitani di produzione industriale l'antico sbiadisce a mera decoratività, oppure è sopravvanzato e tolto di mezzo dal moderno, che n1odifìca profondamente la sensibilità, e muta i modi di intendere del bello. La mostra del restauro, dicevamo, fu soprattutto un sintomo di qualcosa che si stava verificando nel mondo dell'arte. Infatti, per la prima volta, la depressione culturale del Mezzogiorno rispetto al resto del paese, veniva esplicitamente ammessa da una autorità di governo, e indicata come uno dei maggiori problemi meridionali, accanto a quelli ormai classici dell'economia e dell'in-dustria, dell'agricoltura e dell'analfabetismo. Come è ovvio - ma ciò dai 92 Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==