Nord e Sud - anno VIII - n. 17 - maggio 1961

base l'anno 1954-55, allora le iscrizioni alla scuola media aveva raggiunto nel 1958-59 l'indice 124,01; le iscrizioni all'avviamento professionale avevano raggiunto l'indice 132,49. Sostanzialmente immutata è rimasta, al contrario, la struttura dell'uno e dell'altro ordinamento scolastico per quanto attiene alla posizione giuridica delle scuole agenti nel rispettivo ambito. Tale struttura appare caratterizzata da una presenza della sct1ola privata che è praticamente irrilevante nel caso della scuola di avviamento, mentre è notevolissima nel caso della scuola media. Gli iscritti alla scuola media frequentavano le scuole private nella misura del 31,75 o/o nel 1951-52; del 28,08 % nel 1954-55; e del 27,65 % nel 1958-59. All'avviamento la misura degli iscritti a scuole private era dello 0,29 o/o nel 1951-52; dell'l,36 % nel 1954-55; e del 2,41 % nel 1958-59. Come si vede, nè la flessione nel campo della scuola media, nè il lieve jncremento nel campo della scuola di avviame11to l1anno fondamentalmente mt1tato il ruolo degli istituti privati nei due ordini di scuola. Quanto alle ragioni che possono dar conto di una simile ripartizione di zone di inflt1enza, non ci sembra si possa dubitare che esse vanno ricercate nella diversa fìsionomia sociale dell'alt1nnato dei due ordini di scuola: più disagiato e quasi esclusivamente appartenente ai ceti popolari nella scuola di avviamento; appartenente invece a ceti per Io più economicamente e socialmente in tutt'altra condizione nella sct1ola media. La cosa appare del massimo rilievo in quanto la parte maggiore degli istitt1ti privati è gestita direttamente o indirettamente da religiosi. È evidente che, per definizione, la scuola privata impone a coloro che la frequentano un onere finanziario, assai spesso tutt'altro che indifferente, che le famiglie degli alunni della sct1ola di avviamento non sono in grado di sopportare. Ma tt1tto ciò contribuisce a dare all'attività scolastica dei religiosi un carattere nettamente defìnito in un determinato senso, e li priva, nello stesso tempo, .della possibilità di seguire una parte rilevantissima (quantitativamente e qualitativamente) della giove11tù studiosa. E il fatto non si spiegherebbe, se non si tenesse presente, da una parte, la natura commerciale (in qt1alche caso àddirittura di speculazione) delle iniziative, anche dei religiosi, nel campo dell'istruzione privata; e, dall'altra parte, l'importanza notoriamente maggiore che alcuni ordini religiosi attribuiscono al controllo da portare sulla società civile attraverso gli appartenenti ai ceti dirigenti e superiori anzichè su quelli che formano la base della piramide sociale. E appunto perciò, ci sembra, la vigilanza, la tutela e soprattutto l'attività 64 Bibliotecaginobianco

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