Nord e Sud - anno VIII - n. 17 - maggio 1961

maggiore an1bito. Forse, all'esame del Cilento nel suo insieme ed alla sc elta dell' « elemento tipo » da analizzare, avrebbe poh1to permettersi un esame generale di tutti i centri della regione, almeno da un punto di vista ambi entale; soprattutto perchè appare evidente che, se è vero che l'impulso all'a nalisi condotta dall' A. è stato di natura pragmatica, per formulare cioè d elle proposte urbanistiche, è anche vero che la splendida costa del promontorio compreso tra i golfi di Salerno e Policastro avrebbe meritato una migl iore illustrazione, per un quadro ambientale di tutta la regione e dei suoi eleme nti più rappresentativi, e non soltanto di quello assunto come " campione ». Le conclusioni che l'A. trae dal rilevamento di una forte sfasamento tra · risorse ·economiche attuali e peso demografico si riassumono nel propo n·e la creazione di un nuovo equilibrio fondato sul trinomio popolazione-territorio - economia, che si attui con criterio non soltauto « conservativo », come quello finora seguito (sovvenzioni, ecc.), ma cc con una rottura decisa, pur se dolorosa, dell'immobilismo strutturale oggi dominante, soprattutto nei nuclei montani ». Mentre lo studioso pone qui in rilievo le potenziali risorse del territorio, nel caso di convergenze dinamiche di nuovi interessi economici, sembra però mancare, nella conclusione, un più approfondito esame delle propo ste e delle conseguenze che potranno derivare dai necessari interventi; resta il contributo originale di ricerche e studi che si aggiunge ai quaderni già e diti dal Centro studi cilentano, e, quel eh' è più importante, l'aver ribadito la necessità di evitare una documentazione semplicemente « scenografica », per ritrovare i nessi tra natura e paesaggio umanizzato, attraverso l'analisi storica dei fattori economici e sociali, da cui dipende la realtà presente. [A. VE.] BENEVOLO- Il recente saggio di Leonardo Benevolo (Storia dell'Architettura moderna) edito in ottima veste tipografica da Lateru, viene ad ampliare la già ricca letteratura sull'argomento. In questo dopoguerra sono st ate pubblicate in It<1lia opere a carattere generale (La sto-ria dell'architettura moderna di Zevi), libri su argomenti specifici (Walter Gropius e la Bauhaus di Argan) e numerosi studi monografici sulle riviste specializzate. Dopo que sti ed altri contributi particolari sull'urbanistica, il restauro, la tecnica costruttiva ecc., aventi tutti legami con l'architettura moderna, un'indagine a carattere generale come quella di Benevolo costituisce uno sforzo molto considerevol e. Infatti l'A. riesce, specie nella prima parte del libro, a fornire nuova mater ia ad un pubblico già abbastanza informato e ad approfondire argomenti già trattati in maniera monografica. Inoltre i due volumi sono ben struttura ti quanto a distinzione della materia e a successione cronologica delle vicend e, tanto da risultare di lettura chiara ed agevole. Tuttavia la struttura stes sa dell'opera risente della maniera che ha informato l'iutero lavoro dalla qua le francamente dissenti amo. Nella prima parte l' A. tratta le vicende legate all'origine della città moderna; « la linea di pensiero che conduce a W illiam Morris »; le metropoli americane; i movimenti d'avanguardia _in Europa dalla fine dell'Ott o119 Bibliotecaginobianco

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