Nord e Sud - anno VIII - n. 16 - aprile 1961

invece, che orecchiare un Bergson), finivano dritti nel romanzo d'appendice, prendendo a loro modello il volontarismo estetizzante del dannunzianesimo deteriore. Inoltre la loro ct1ltura risentiva troppo della faziosità politica, per poter davvero riuscire a qualcosa di duraturo. Eccettuatone alcuni (Giovanni ,racca, Mario Calderoni, Giovanni Vailati e pochi altri, forse) essi non uscivano dal chiuso ambito di formule solipsistiche, che sapeva110 tuttavia riempire - e qui era il loro pregio, la loro importanza - di un ben preciso contenuto politico. Essi non fecero opera di cultura, insomma, ma battaglie culturali in nome di un deter1ninato indirizzo politico lo. Lo si veda, ad esempio, nella recensione ail'Histoire politique de la Révolution Française dell'Aulard, dovuta alla pena di Giuseppe Prezzolini l 1 • Per il recensore la rivoluzione francese era un immane cc ciclo di aifrescl1i eroici », e la colpa dell' Aulard consisteva soprattutto 11ell'averne fatta « una storia di formule». « l11 questo grosso volume - annotava sdegnato - non c'è t1na stilla di sangue, di quel bel sangue fraterno che i francesi l1anno sempre sparso generosamente nel 1793 e 11el 1821, nel 1848 e nel 1870, a Parigi e in Vandea, per la Repubblica e 1Jer l'I1npero, di quel bel sangue fraterno che sa re11dere così solidi gli edifici sociali. In tutto questo grosso volume no11ci sono cl1e parole, parole dette, scritte, stampate, tolte ai discorsi e ai libelli, estratte dai giornali e dai libri, citate come leggi e decreti. È la storia della superficie rivoluzionaria, è la raccolta dei segni che la piena del fiume l1a lasciato, senza che mai la piena né il fiume ci appaiono ... Il professor Aulard è la perfetta riunione dello spirito di mediocrità scientifica: è un repubblicano alla Com bes che fa del metodo storico. Il suo ingegno non troppo acuto, la memoria forte, la mancanza di visione, lo spirito scarso e la fantasia nulla, ne fanno un prezioso lavoratore d'arcl1ivio, un diligente ordinatore di schede, un operoso assembratore di fatti, ma disgraziatamente un lavoratore soltanto, e 11011uno storico>>. Gli esempi a cui riferirsi, per il Prezzolini, restavano pur sempre u11Taine o u11Michelet. Ma non interessa qt1i discutere le 10 In questo senso va accolta l'affermazione di EuGENIO GARIN, Cronache di filosofia italiana (1900-1943), Bari, 1955, p. 26, che e< in quel decennio che precedette la prima guerra mondiale tutti i temi che hanno attaversato la tragedia europea e tutte le voci valide che l'hanno accompagnata fin qui, nel bene come nel male, risuonarono: e tutte in una cerchia ben definita. E sono in qualche modo documentate nelle riviste fiorentine, da ' Leonardo ' all' ' Anima ', alla ' Voce' nella sua varia vita ... ,.. 11 Cfr. in (< Il Regno •, I, n. 15, 6 marzo 1904. 80 Bibliotecaginobianco

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