loro capire che resta loro una sola possibilità di uscire dal ginepraio: batterli in velocità. E per ora ne siamo ancora lontani. GIANCARLO BARBERIS Burocrazia e industria nel Mezzogiorno È proprio vero che a nulla valgono le leggi, anche le migliori, quando nella loro pratica applicazione le Amministrazioni variamente interessate non facciano tutti gli sforzi e non pongano tutto il loro zelo affinché i beneficiari delle stesse ne ricavino il massimo vantaggio. E questa mancanza di solerzia e di ogni particolare zelo, questa assenza di ogni buona volontà a risolvere dei problemi che immancabilmente si determinano nell'attività quotidiana, fanno sorgere il sospetto che tali amministrazioni quasi non credano nella forza delle leggi, o meglio che esse stesse usino frapporre ostacoli e remore di ogni genere senza necessità e giustificazione alcuna. È ciò che molte volte succede in sede di applicazione delle leggi create per l'industrializzazione del Mezzogiorno: si dà il caso, infatti, ch'esse, dopo essere state oggetto di studio, di critiche, di osservazioni più o meno fo11date, dopo aver avuto contro tutte le opposizioni di natura dottrinaria o semplicemente pratica, superino finalmente, con più o meno felice scelta di tempo, anche lo scoglio parlamentare e ricevino la contro-firma presidenziale; ma poi, all'atto pratico, i benefici che dovrebbero spandere a piene mani risultano fin troppo effimeri e illusori. In sosta11za, cioè, l' animus che le aveva ispirate, per concorrere con opportuni provvedimenti al risollevamento delle aree depresse del Sud, viene alla fine frustrato, quando si dovrebbe invece concretizzare nella più ampia ed aperta solidarietà degli organi periferici statali e locali. Questa premessa era doverosa, giacché continuiamo ad assistere alla burocratizzazione, nel senso più deteriore della parola, della politica meridionalista, mentre invece era opinione comune e fermo convincimento degli stessi legislatori, dei governanti e degli studiosi di cose meridionali, che tutte le leggi sull'industrializzazione del Sud dovessero essere preparate nel modo più semplice per la loro più semplice pratica attuazione. La Cassa ·del Mezzogiorno, ad esempio, fu creata proprio per rispettare questo principio, per evitare cioè che un'amministrazione straordinaria per opere straordinarie venisse ad essere invischiata nella comune ordinaria routine della burocrazia statale. Lo stesso criterio è stato stabilito per il credito a medio termine alle nuove industrie che sarebbero sorte nel Mezzogiorno: si è preferito infatti potenziare degli istituti di credito specializzati, come l'Isveimer, il CIS, l'Irfìs, per evitare che rigidi criteri, propri delle banche tradizionali, servissero a rendere più difficili e più lente le operazioni connesse. Le recenti polemiche 38 Bibiiotecaginobianco
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