Nord e Sud - anno VIII - n. 15 - marzo 1961

rale ma anche letteraria. Anzi, poichè qualche critico ha visto come una rottura tra « Fontamara » ed i libri successivi, Silane ha tenuto a precisare che « la storia di Pietro Spina in 'Vino e pane', quella di Rocco in 'Una manciata di more' e quella di Andrea nel ' Segreto di Luca' sono una evidente filiazione dello Sconosciuto che già appare nell'epilogo di 'Fontamara '». È noto come in tutti questi anni i libri di Silane, prima conosciutissimi all'estero e da persone che negli anni oscuri non fecero soltanto professione di belle lettere, siano andati assumendo una statura oltre l'intrinseco valore letterarjo. Ricorre in quei libri l'esempio di un alto coraggio ci ile, un impegno totale, « il dramma di una condizione umana evocato da una coscienza indignata, da una passione morale, da una voce reclamante la liberazione dell'uomo dall'ingiustizia e dalla miseria » : tutto ciò nato da interiore convincimento e non da « indignazione ideologica n. Come è profonda partecipazione storica il travaglio politico e l'attaccamento di Silane alla terra d' Abruzzo, alla sua sociologia meridionalistica umanizzata nei « cafoni ». Da questo lato ha sorpreso che La 'Olpe e le ca1nelie sia ambientato nel Canton Ticino (dove l'autore - esule - portò il suo lutto « del dio che aveva fallito » dopo l'uscita dal PCI). 11a a guardar meglio oltre il mero paesaggio fisico si ritrova sempre quell'aria siloniana così tipica delle campagne e dei contadini meridionali ed il vecchio Ludovico, enorme e -scorbutico, ha più d'un tratto in comune con i patriarchi delle terre del Sud. Altra novità del libro è l'affinamento psicologico degli interessi spirituali di Silane, fondati tra l' alhAosulla dialettica della libertà, nel personaggio di Daniele. Contadino ticinese, abbandona la ca a paterna ed i campi dopo la morte della madre e !,i fa operaio ~ Sciaffusa, dove sposa Filomena ed ha due figlie, Silvia e Luisa. Riconciliatosi con il padre alla vigilia della sua morte, prende possesso della terra e la coltiva con passione. La vita però non gli ha fatto dimenticare i suoi trascorsi giovanili, così che non ha mai perduto i contatti con i fuorusciti italiani. Infatti con·ono gli anni 1930-1935: molti italiani riparano nel Ticino per sfuggire alla dittatura ed alle perse- . . CUZIOnl. Una di questi è il berga1nasco Agostino, al quale Daniele si lega di virile amicizia. Insieme aiutano il movimento antifascjsta e de ono guardarsi dagli agenti dello spionaggio che cercano in ogni modo di scoprire la loro base. Agostino, una volta, riesce a stornare la rete di un agente segreto, tale Cefalù. Il quale, per caso s'innamora dj Silvia - che con Agostino aveva più d'una reciproca simpatia - e quando scopre la segreta attività di Daniele ha una crisi di coscienza, non denunzia il futuro suocero e si suicida nel lago. La vicenda è ariosa, specie all'inizio, ma s'inceppa nella costruzione dell'intreccio, sul nodo di qualche personaggio (altri invece appena delineati sono efficacissimj) o quando s'alterna senza amalgamarsi al facile simbolismo della volpe che fa strage di galline e incappa finaln1ente nella tagliola. Tuttavia, personaggi come Silvia, i suoi rapporti con il padre, momenti di pacata ironia e scorci psicologici sono raccontati benissimo, con pudore e tenerezza, in una atmosfera tersa e cristallina. 119 Bibliotecaginobianco

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