con quell'accostamento implicito che più sopra abbiamo riportato e sul quale evidentemente non giova ritornare. Alla fine è proprio questo incrociarsi continuo dei due metodi, quella storico e quello sociologico, questo « studio dei fatti per elaborare uno schema concettuale (una definizione), e non per fare la storia di una epoca », come l' A. stesso si esprime (p. 111, nt. 8), a destare più di qualche perplessità. Devo dire, però, che il discorso dell'Albertini è sempre sorretto da un razionalismo teso ed intransigente, che, se appesantisce e a volte rende oscura la pagina, pur assicura sulla serietà degli intendimenti e su di una fede non diversa da quella degli illuministi. Federalista convinto egli ha messo la sua intelligenza a servizio di un compito più che mai nobile ed attuale: demistificare sul piano della scienza e della ragione i miti della nazione, vincendo e superando ogni emotività in lin tempo nel quale l'appello alla ragione contro risorgenti pretese carismatiche e misticheggianti è più che mai attuale e necessario. LUIGI AMIRANTE HENRI FRENAYED ALTRI, L'Europe au deéfi ed. Plon, Paris, 1960. « L'histoire, le monde, son propre passé, ses propres valeurs, ses forfaits, ses exploits jettent à l'Europe un défì mortel. Nous pensons que pour elle-meme, pour l'histoire et le monde, pour l'l1omme où qu'il soit, il est necessaire et urgent qu'il sache le relever ». Queste parole concludono la prefazione di un libro pubblicato recentemente in Francia dalla casa editrice Plon nella sua collezione cc tribune libre », che è un esempio della capacit~1 degli editori francesi di stare al passo, anche in questo momento, con i problemi centrali del nostro tem1Jo. Il libro che si intitola appunto L'Europe au deéfi, raccoglie ci11que saggi di Henri Frenay, Henri Rieben, François Bondy, P. M. Gallois e André Phili11 sulla situazione dell'Europa esaminata dal punto di vista politico, ideologico, eco11omico, militare e nei rapporti con i paesi sottosviluppati. La sfida che la storia lancia all'Europa consiste in una alternativa: o gli euro1Jei colgono l'ultima possibiHtà di riaffermare la loro funzione di protagonisti nella civiltà futura o debbono rassegnarsi alla decadenza, rinunziando ad ogni funzione autonoma. Il libro costituisce una dimostrazione di questa alternativa ed è utile, nel momento in cui si profila una svolta nella politica degli Stati Uniti con la elezione dopo otto anni, di un presidente democratico deciso a ridare slancio e iniziativa al mondo occidentale 1Jer fare i] « punto » sulla situazione dell'Europa nei confronti delle Potenze che si fronteggiano sulla Terra: gli Stati Uniti e l'URSS. Nei prossimi quattro anni si riapriranno le possibilità « politiche » per riprendere il cammino verso l'unificazione europea; è significativo che un ammonimento e un incitamento a riprendere l'unica strada di salvezza per l'Europa vengano proprio dalla Francia a causa della quale tale prospettiva si è andata oscurando sotto il « consolato » 221 Bibliotecaginobianco
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