Nord e Sud - anno VII - n. 11-12 - dicembre 1960

HENRI BRUGMANS, Pariorama del pensiero federalista, ed. di Comunità, 1960. Questo breve e serrato volume, che è un ~odello di esposizio11e divulgativa e insieme scientificamente fo11data, raggiunge uno scopo di qualificazione ideologica del quale i partiti e i movimenti di democrazia liberale dovrebbero più che mai sentire oggi tutta l'urgenza. Da un certo pt111todi vista, per la verità, i sostenitori del federalismo potrebbero dormire son11i tranquilli: il cl1e non è certo il modo più efficace di far politica, ma ben corrisponde al corso generale degli eventi del mondo contemporaneo, che a un osservatore s1)regiudicato mostra il progressivo tramonto, dovuto ad una palese insufficienza e distonia con la realtà circostante, delle singole realtà nazionali. In un mondo in cui le distanze te11dono con accelerazione quasi incredibile a· raccorciarsi ed annullarsi; in cui è prevedibile, per esempio, cl1e tra un decennio le comunicazioni aeree supersoniche saran110 alla portata di tutti; in ct~i lo standard, cioè il livello unitario di vita, almeno nell'Europa democratica, si va decisamente unificando e i capitali non me110 delle idee, accompagnandosi ad una serie di istituzioni ancora embrionali ma non per questo meno significative, dalla Ceca a11'Euratom al MEC, cominciano a circolare liberamente, non si vede proprio con quanto realismo si possa riprendere un discorso politico in termini grettamente ·nazio11ali. Ma - ed è questo il pu11to che rende vjva e utile la fatica del Brugmans - in politica i progressi 11011si conseguono soltanto perchè la realtà genericamente ne pone le condizioni : il difficile è far sì che quelle condizioni maturino eventi concreti mediante un colpo d'acceleratore cl1e soltanto l'azione pt1Ò dare ai tempi. E siccome la politica è essenzialmente giuoco di élites e anche quando è democratica all' estremo si muove dai vertici verso le basi e non viceversa, prima condizio11e di un suo successo resta il fandamento ideologico cl1e ne è all' origine. Questo significa per il politico commisurare la bontà del propri0 progetto d'azione alla realtà storica che lo ha preceduto, cio~ in definitiva una· necessità di prendere visione degli esperimenti che in passato, in un recente passato nel caso in questione, si sono fatti per risolvere problemi analogl1i a quelli di fronte a cui egli si trova. L'analisi del Brugmans, ad eccezione di qualche pt1nto particolare su cui opportt1namente richiama l'attenzione l'editore del volume, risulta in questo s_enso particolarmente efficace quando toglie in esame i quattro grandi precedenti che l1an110dato lt1ogo alla situazione storica europea (il riferimento europeocentrico è qui una costante convenzionale quanto comprensibile) in cui l'odierno federalismo, che pure sa essere per la penna del Brugmans equanime col reazionario Costantino Frantz come coi comunardi, con l'ideologo Troelstra come col gruppo di Esprit, si trova a dover agire: il giacobinismo, l'individualismo liberale, il nazionalismo (nel senso lato a cui ci ha abituati la nota opera del Kohn), il marxismo. 212 Bibliotecaginobianco

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