Il vino nuovo negli otri vecchi di Altiero Spinelli Il « gran disegno » del passaggio dal vecchio sistema europeo delle sovranità nazionali a quello nuovo della democrazia federale europea - l'unica idea nuova emersa in Europa dal cataclisma della seconda guerra mondiale - è stato accolto fin verso il 1948 dai governi delle restaurate democrazie dell'Europa occidentale con la benevola indifferenza con cui i realisti della politica accolgono qualsiasi idea nuova: bella, naturalmente, ma impossibile a realizzare e perciò utopia. A partire dal 1948 questi stessi governi sono però stati costretti dalla forza delle cose a porsi il tema dell'unificazione europea come un oggetto reale della loro politica, e, bene o male, hanno operato per favorirne qualche realizzazione o per ostacolarla. Molte cose hanno progettato, e tt1tti ricordiamo il gran parlare che si fece di pools europei nel decennio scorso; alcune ne hanno tentate lasciandole poi cadere a mezza strada, quali l'esercito europeo e la comunità politica; altre ne hanno portate a compimento, cominciando dal Consiglio d'Europa, passando per la CECA e l'U.E.O., approdando infine all'Eurato,m e al Mercato Comune. ~n questi ultimi anni quel che è stato ~ che non è stato realizzato sprona i dirigenti delle istituzioni europee ed i movimenti federalisti a porre in modi vari e non sempre coerenti l'esigenza della creazione di un potere politico europeo, ma i governi sono ricaduti nell'indifferenza, e se si occupano del Mercato comune, della CECA e dell'Euratom, li considerano non più come elementi costitutivi di una nascente unità federale, ma come forme di cooperazione interstatale entro le quali essi conducono le loro politiche economiche nazionali, o come punti di partenza o strumenti di politiche estere miranti al consolidamento ed al potenziamento nazionale. 13 Bibliotecaginobianco ..
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