Nord e Sud - anno VII - n. 10 - novembre 1960

esporremo una breve cronaca della storia del movimento studentesco milanese, che darà modo di vedere nella giusta prospettiva· i problemi da essi dibattuti. La storia della stampa studentesca milanese comincia nel 1945. La libertà, le vivaci polemiche tra i partiti, il metodo democratico che permeava tutta· la vita della nazione in un momento di grandi entusiasmi e di alti ideali, riuscirono a far sentire la loro forza anche nel1' antiquata struttura della scuola. Al liceo Parini, dove insegnavano alcuni tra i migliori professori della città, gli studenti si radunarono in un'associazione e pubblicarono nel mese di maggio, a pocl1e settimane dalla Liberazione, il primo numero di un giornalino loro, La Zanzara. In quel numero e in quelli successivi erano esan1inati e dibattuti i più scottanti problemi del momento: l'alternativa tra n1onarchia e repubblica, e il fascismo, sul quale si aprì t1na polemica nella quale intervennero anche alcuni professori. Acca11to al giornalino del Parini nel giro di pochi n1esi fiorì tutta una serie di pubblicazioni e di iniziative analoghe. Già nel '47, però, esse erano quasi tutte scomparse, tranne La Zanzara, che si era però adagiata in uno schema· privo di vitalità basato sulla cronachetta e sul pettegolezzo. Si era trattato più che di una approfondita esperienza poli_tica, di un momento di entusiasmo provocato dai grandi avvenimenti della vita nazionale. Con1e bene ha detto Luigi Pedrazzi « più che da1lo choc della guerra e del dopoguerra, più che da raffinate mediazioni culturali, la prudenza e la consapevolezza dei giovani scrittori sono dovute, crediamo noi, a quel clima ' organizzativo' che data in Italia dalla Liberazione e che pur con le sue fasi alterne e tutti i suoi limiti, rimane l'esperienza più autentica di cl1i nel '45 si affa·cciava o era nella prima giovinezza » 2 • Il periodo di stasi delle iniziative e della stampa studentesche che ebbe luogo dal '47 al '49 era dovuto al fatto che in quegli anni aveva corso la fase ' costituente' degli organismi rappresentativi universitari, che teneva impegnati gli studenti universitari più matttri: i liceali, dopo l'entusiasmo iniziale, non trovarono jn essi una guida e non seppero andare avanti da soli. Con il 1950 ebbe luogo un generale risveglio di iniziative. Ormai gli organismi rappresentativi universitari erano delle strutture democratiche abbastanza solidamente costituite e diventarono presto il mo2 LUIGI PEnRAZZI, Documenti di giovani, in « Il Mulino », Bologna, agosto 1953. 97 Bibliotecaginobianco

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