ressi politici ed eco11omici della metropoli, se non altro perché retti sovente da amministrazioni di diverso colore politico. È appena necessario aggiungere che le finalità che giustificano ed anzi rendono necessaria la creazione di un'autorità metropolita11a verrebbero inevitabilmente mortificate, qualora si volesse assoggettare quest'ultima agli stessi vessatori controlli da 11arte degli organi dello stato, attualmente previ.sti per i maggiori con1uni. Ancora una volta, bisogna ribadire la necessità di una scelta chiara e precisa: o l'autogoverno locale pieno ed effettivo, con un'ingerenza da parte dello stato rigorosamente limitata a casi estremi ed eccezionali, o l'amministrazione diretta, dj carattere pt1ramente tecnico, ad opera di funzionari governativi competenti ed integri, accuratamente selezionati e retribuiti in mist1ra adeguata all' eccezionale importanza delle loro mansioni. Una· mezza autonomia, un'amministrazione locale in pratica condotta in compartecipazione dagli organi rappresentativi e burocratici del comune o della: provincia da una parte, e dal prefetto e dalla giunta provincjale amministrativa dall' a1ltra, sono il mezzo migliore per prolungare indefinitamente la situazione di disagio, e in molti casi si tratta di ben peggio di un semplice disagio, in cui versano più o meno tutti gli enti locali in Italia ed in particolare i comuni delle grandi città. Nel caso poi di eventuali organi metropolitani di nuova formazione, sarebbe verame11te -- inammissibile cl1e essi, quelli di Milano o di Torino per esempio, i11vestiti dagli elettori e dalle ammir1istrazioni di tutti i municipi d~lla zona del mandato di provvedere agli interessi comuni, fossero lasciati in· balìa· dei malumori di un prefetto o di un ministro dell'interno e potessero, con il più pretestuoso dei motivi, esser mandati a casa e ve11ir sostituiti, magari per anni, da un commissario governativo, alla stessa stregua' del consjglio o della giunta di un borgo rurale, privo di mezzi e abitato in prevalenza da semianalfabeti. Riepilogando, una volta riconosciuta l'opportunità di creare per le aree metropolitane una particolare struttura amministrativa a carattere federale, si rendono possibili due soluzioni. L'una consisterebbe nel riformare gli orga11i della provi11cia (là . dove, naturalmente, esiste t1n'area a carattere metropolitano) i11autorità metropolitana, trasformandone radicalmente le attribuzioni, la composizione ed il modo di elezione e ridimensionando territorial1nente _laprovincia interessata, in modo da· farla coincidere, nella misura del possibile, con il complesso dei comuni a carattere metropolitano i11essa inclusi. Si verrebbero così ad avere, accanto alle provincie a statuto nor52 Bibliotecaginobianco ,.
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