Nord e Sud - anno VII - n. 10 - novembre 1960

pria lotta quotidiana per il controllo degli organi metropolitani e la conseguente direzione, a loro esclusivo profitto, della politica a1nministràtiva dell'intera zona 26 • Quanto al primo punto, è certo che un sistema di autogoverno lo26 Il problema di eventuali profonde rivalità tra comuni di una medesima area 1netropolitana si pone sopra tutto là dove in una di queste siano compresi due co1nuni entrambi di notevole peso demografico ed economico. È questo, per esempio, il caso dell'area metropolitana di Firenze, ove il capoluogo si troverebbe a dover fronteggiare, come si trova a dover fronteggiare fin d'ora, la concorrenza e in certa misura l'ostilità di Prato, città che tocca quasi i 100.000 abHanti e che grazie alle sue industrie ha un'importanza economica che ben poco ba da invidiare a quella della capitale toscana. L'insofferenza di Prato per la supremazia amministrativa di Firenze ha già avuto varie occasioni di farsi sentire, tra l'altro, a proposito del piano intercomunale. Per farsi un'idea dello stato d'animo di risentimento e di diffidenza che si trova alla base di rivalità di questo tipo può essere utile la lettura del seguente ordine del giorno, approvato il 29 gennaio 1957 dal consiglio comunale di Prato, in relazione appunto al piano intercomunale: « Il consiglio comunale di Prato, nella sua riunione del 29 gennaio, rilevato come in diversi tempi e in molteplici circostanze da parte di enti, organismi e personalità fiorentine si sia intervenuti in questioni e problemi pratesi presentandone o richiedendone soluzioni che non hanno interesse per Prato, ma cbe potrebbero addirittura essere nocive alla città stessa; Riaffern1a la sua completa autonomia ed indipendenza nello studio e nella trattazione dei problemi della città di Prato e, in modo particolare, per quelli relativi alle questioni dell'aeroporto internazionale, dell'acquedotto e delle comunicazioni con Firenze; Dichiara di essere disposto a trattare tutte le questioni di intercomunità con ogni serietà ed onestà, richiedendo che le questioni anzidette siano poste allo studio su un piano di completa parità e indipendentemente da qualsiasi posizione di campanilistiche preminenze; Ritiene che in questo spirito di collaborazione, il piano intercomunale, al quale il comune di Prato aderì nel maggio 1954, possa giovare a tutti i comuni interessati, in quanto possa essere strumento valido per il coordinamento di vive e vitali energie; Confida che la stampa, con piena obiettività, provveda ad informare l'opinione pubblica affinèhé la popolazione disponga di elementi sicuri di giudizio nei riguardi di qualsiasi problema e questione cittadina ». Naturalmente, la rivalità fra due comuni di notevole importanza demografica ed economica situati in una medesima area metropolitana, si aggrava sensibilmente quando siano retti da amministrazion1 di diverso colore politico, com'era appunto il caso di Prato e Firenze, comunista la prima, democristiana la seconda. Ad ogni modo, rivalità e incomprensioni del genere depongono a favore dell'istituzione di un'unica autorità metropolitana, e non contro di essa, in quanto è proprio in seno ad una tale autorità che le divergenze potrebbero più facilmente comporsi. 49 . Bibliotecaginobianco

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