lasciati lavorare in pace, nella loro torre d'avorio, senza venir turbati dal tumulto delle passioni cittadine e senza dover render conto del loro operato se non ad altri comitati di tecnici, aventi il precipuo ed unico scopo, appunto, di controllarli 18 • Un'altra soluzione, più radicale, consisterebbe nell'allargare la sfera delle attribuzioni delle provincie comprendenti le principali aree metropolitane e nel modificare eventualmente, e possibilmente, la composizione ed il processo di formazione dei loro <?rgani rappresentativi, sì da trasformarle da enti locali territoriali caratterizzati da una notevole scarsità e ristrettezza di compiti, quali esse sono oggi 19 , in distretti me18 Per quanto si riferisca ad una realtà economico-sociale ed urbanistica assai , diversa da quella delle grandi aree metropolitane dell'Italia continentale, potrà essere interessante anche per queste ultime l'esperienza, appena iniziata, dei liberi consorzi della regione siciliana, istituiti con decreto legislativo 29 ottobre 1955, n. 6, in attuazione dell'art. 15 dello statuto regionale che aveva stabilito la soppressione nell'isola delle circoscrizioni provinciali e degli organi ed enti pubblici che ne derivano. La creazione dei liberi consorzi della regione siciliana ha già dato origine nelle riviste specializzate ad una ricca e polemica letteratura, incentrata_ però prevalentemente sul problema se con l'entrata in funzione del nuovo ordinamento debbano considerarsi soppressi nell'isola i prefetti e le prefetture o meno. Cfr. in particolare: G. MIELE, Il nuovo ordinamento degli enti locali in Sicilia, in « Rivista trimestrale di diritto pubblico », aprile-giugno 1956, pp. 278-98; E. GIZZI, Il « Libero consorzio » nella Regione siciliana, in « Il corriere amministrativo », 31 rnaggio !956, pp. 981-94; A. MAZZAGLIA, L'ordinamento amministrativo degli enti locali nella regione siciliana, in t< L'amministrazioné locale», luglio 1956, pp. 245-49; G. SALEMI, Le prefetture in Sicilia, in « Nuova rassegna di legislazione, dottrina e giurisprudenza >>, 1 agosto 1956, pp. 1163-65; M. MIRTO, I liberi consorzi nell'ordinamento degli enti locali della regione siciliana, in « L'amministrazione italiana n, settembre 1956, pp. 742-50; E. GrzzI, Ancora sui liberi consorz~ nella regione siciliana, in « Nuova rassegna di legislazione, dottrina e giurisprudenza», 16 ottobre 1956, pp. 1543-48; G. LI Von, Le prefetture in Sicilia, in « L'amministrazione italiana», dicembre 1956, pp. 9971008; P. Rrzzo, Provincie e liberi consorzi in Sicilia, in « Amministrazione civile », maggio 1959, pp. 9-22. In particolare, sulla questione se l'art. 15 dello statuto siciliano abbia inteso abolire, oltre alla provincia, anche le prefetture ed i suoi organi, cfrr. P. VIRGA, La regione, Milano 1949, p. 144; F. PIERANDREI, Lo stato, la regione siciliana e i prefetti, in « Giurisprudenza italiana», 1951, I, pp. 753-60; G. AusIELL0-0RLANDO, Studi sull'ordinamento e la legislazione regionale, Milano 1954, p. 38 e ss. 19 Le attribuzioni della provincia si estendono attualmente ~i seguenti principali oggetti: a) opere pubbliche, e più precisamente costruzione, manutenzione ed eventuale sistemazione delle strade provinciali, nonché l'esercizio della polizia stradale; è da rilevare tuttavia che le strade provinciali sono relativamente poche,. in confronto a quelle statali e comunali; b) pubblica beneficenza, limitatamente tuttavia 36 BibliotecaGino Bianco
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