Nord e Sud - anno VII - n. 10 - novembre 1960

vedere praticamente da solo a tutto il sistema di trasporti pubblici suburbani e metropolitani rappresenta per il comU11e capoluogo un pesante onere finanziario, in quanto sono appunto le linee suburbane, o foranee che dir si voglia, che incidono in proporzione ma·ggiore sui bilanci delle aziende municipalizzate relative 6 • Il traffico suburbano quali 1nancano o sono del tutto in ufficienti i mezzi diretti e rapidi di comunicazione. A ciò si deve aggiungere che gli organi del comune capoluogo non sono sempre in grado di valutare (o non si sforzano neppur di farlo) le esigenze particolari del pubblico dei comuni circonvicini in materia di tra ·porti con la n1etropoli. Ne nascono così mancanza di coordinamento e deficienza di programmazione che non possono che portare a inevitabili scompigli, come accadde per ese1npio a Roma nell'estate del 1957, in seguito alla decisione di arretrare, allo scopo di alleggerire il traffico nel centro cittadino, i capolinea delle linee dei Castelli della S.T.E.F.E.R. da piazza dei Cinqu cento a via Carlo Felice, presso San Giovanni. I tram del1' A.T.A.C. risultarono il primo giorno deJ tutto• insufficienti ad as orbire tutti coloro che al mattino provenivano dai Castelli e che volevano andare in centro per motivi di lavoro. Il malcontento dei viaggiatori, già vivo a cau 'a dcll' arretramento in é e della conseguente necessità di trasbordo, finì con il prorompere con tale violenza da causare una serie di incidenti abba tanza gravi, prolungatisi dalle sei alle nove mezzo. Tra l'altro, il personale della S.T.E.F.E.R., in segno di solidari tà con il pubblico che manifestava. vivacemente, si rifiutò di dar corso al proprio lavoro con una specie di sciopero, contribuendo co ì al crearsi di una situazione verament caotica che richie e addirittura l'int rvento della forza pubblica e caroselli di jeep per disperdere gli improvvisati dimostranti. È chiaro che se prima di prendere la decisione dell'arretramento si fosse più attentamente studiato il volume del traffico suburbano sulle linee interessate nelle prime ore del 1nattino e si fossero interpellati gli organi competenti dei comuni da cui i viaggiatori affiuiscono quotidianamente sui convogli della S.T.E.F.E.R. si sarebbe potuto evitare una così grottesca sommossa. Cfr. sull'episodio « Il Tempo », 9 luglio 1957. 6 Naturalmente, il deficit spesso assai cospicuo che quasi immancabilmente presentano i bilanci delle aziende n1unicipalizzate per j trasporti cittadini, non è dovuto soltanto all'onere delle linee suburbane che ricade tutto sul comune della metropoli. Vi è innanzi tutto una flessione divenuta ormai costante nel numero dei passeggeri annualmente trasportati per km. che non può che ripercuotersi negativamente sul bilancio, flessione dovuta a sua volta a fattori molteplici, quali l'incremento della motorizzazione privata e la creazione di sempre nuovi quartieri periferici autosufficienti, gli abitanti dei quali hanno minori occasioni e stimoli per recarsi in centro. Inoltre, nel caso di rapida espansione della città, è spesso necessario istituire linee antieconomiche che colleghino i nuovi quartieri in formazione, non ancora intensamente popolati; il servizio di trasporto, cioè, vien fatto precedere al traffico che sarebbe necessario per giustificarlo economicamente. Talvolta si tratta di uno stato transitorio, in molti casi, però, lo stato di scarsa utilizzazione economica si perpetua, giustificato solo dalla necessità di non lasciare isolati gli abitanti di quartieri periferici di n:iodesta importanza. In proposito cfr. 27 Bibliotecaginobianco

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