Nord e Sud - anno VII - n. 10 - novembre 1960

grandi città suole discendere verso le piccole e verso le campagne: il che è particolarmente da tener presente per quanto ab.biamo detto circa la singolare distribuzione dei magazzini di questo tipo nel nostro paese. Ma dove, forse, lo •studio sociologico dei magazzini moderni può riu-: scire più ricco di interesse ed ancl1e di sorprese è nell'analisi della clientela. La Rinascente, UPIM, STANDA (e gli altri tipi di grandi magazzini e di magazzini a prezzo unico - per la verità assai pochi sono quelli degni di attenzione - esistenti in It~ia) hanno ciascuno un tipo di clientela particolare; e inoltre diversa è anche la clientela per ciascun magazzino di una stessa organizzazione non solo da città a città, ma perfino nella stessa città in relazione « a fattori ambientali, al luogo occupato nella città, alla distanza dai punti di rifornimento, alla qualità e quantità dell'offerta di merci ». Il de Vio, per una lodevole esigenza di concretezza e di precisione, ha preso a base di analisi, da questo punto di vista, la situazione di Milano ed ha generalizzato soltanto quando i risultati glielo consentivano. E ciò non fa che confermare quanto dicevamo in principio sul vuoto pressochè assoluto dei nostri stu,di sociologici in questa materia. Ad ogni modo il de Vio ritiene di poter stabilire, in via pregiudiziale, la seguente regola relativa all'ubicazione dei magazzini: « Le vie frequentate del centro effettivo di una grande città non sono le più indicate per l'esercizio di un magazzino a prezzo unico, vi manca quello che si potrebbe chiamare lo hinterland per gli acquisti (troppo passaggio e poca clientela). Per le grandi città si potrebbe stabilire (che) i magazzini a prezzo unico ricercano di preferenza le zone secondarie della città, cioè le località dove quartieri d'affari e quartieri di abitazione si sovrappongono. I centri primari non offrono per questo tipo di magazzino che possibilità di sviluppo limitato. Nelle città piccole e in quelle di media importanza, zone primarie e zone secondarie si confondono, il centro principale degli affari essendo nello stesso tempo quartiere di abitazione. Il grande magazzino, invece, più che la zona di popolamento cerca la zona di traffico ». Difficile è perciò sempre l'individuazione della appartenenza sociale della clientela, mentre è relativamente meno difficile la individuazione della clientela stessa considerata per zone di residenza. Ad ogni modo il de Vio sottolinea un punto di importanza fondamentale per lo studio della clientela quando fa rilevare che una classificazione della clientela secondo criteri per lo più economici non può che riuscire insoddisfacente; mentre è invece verissimo che nello cc shopping » qual'è quello praticato nei grandi magazzini e nei magazzini a prezzo unico concorrono componenti fortissime di ordine psicologico individuale e di psicologia sociale. Basti pensare a ciò che la Rinascente o UPIM o STANDA sono in occasione delle feste natalizie: orbene, ciò che in grande si verifica in quei giorni, si verifica in misura e· con intensità minori in tutti i periodi dell'anno. È per questo - al postutto - che i magazzini moderni pongono quei formidabili problemi di organizzazione, di pubblicità, di pubbliche relazioni, di scelta del personale sui quali il de Vio si è rapidamente intrattenuto (parliamo sempre da un punto di vista sociologico) e spesso con osservazioni illuminanti. Il saggio del quale ci siamo occupati è di non ampie proporzioni (meno 118 Bibliotecaginobianco

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