tare o far esercitare pressioni st1i commissari. Con le commissioni multiple decentrate, ai « protettori » nazionali si aggiungeranno i protettori locali, resi più speranzosi e più baldanzosi ,da.Il' aver per così dire a portata di mano coloro che, nella mente distorta di certi individui, in certe zone di scarsa coscienza civile, non sono i rappresentanti .dello Stato in una delle più delicate funzioni -della nostra vita collettiva, ma per così dire i ,dispensatori di stipendi e· di cc posti ». Non dovrebbero, i responsabili della politica scolastica, preoccuparsi ,di tutelare chi è investito di un còmpito già per sua natura pesante, ·da interferenze indebite, o almeno da seccature supplementari, ponendolo nelle condizioni migliori per espletare .co11serenità ed equità il suo lavoro? Ma concediamo che quest'ultimo pericolo sia inesistente; ne resta un altro, che trova analogia in quanto è possibile constatare negli esami che si svolgono su base non nazionale, come sarebbero quelli di maturità, o le abilitazioni decentrate di cui si è discorso. Chi esamina non può non ten~r conto, nel cc misurare » e nel cc_ valutare », del livello medio di coloro che gli sfilano davanti; se la preparazione prevalente dei candidati è mo•desta o men che modesta, il commissario non potrà assumere a criterio valutativo un ideale, astratto cc metro » nazionale, ma si adeguerà, magari riluttante, alla realtà che ha dinanzi agli occhi; se i candidati riveleranno in prevalenza una preparazione manualistica, una mentalità acritica, una cultura imparaticcia, il tono generale delle prove non potrà essere mantenuto a livello molto alto; in parole povere, gli esaminatori saranno costretti, entro certi limiti, ad « accontentarsi » di un minimo che essi non accetterebbero se la maggioranza dei concorrenti si presentasse ben agguerrita. Quando si tratterà di concretare il giudizio in voti, il punteggio non potrà non risultare, giocoforza, un poco più cc largo » del voluto. Intanto altrove potrà verificarsi l'ipotesi opposta; cosa tutt'altro che improbabile, date le disuguaglianze del livello culturale in genere e scolastico in specie da regione a regione (con le doverose eccezioni). Cl1e succederà quando, con punteggi assegnati in base a criteri forzatamente diversi, si vorrà fare un'unica graduatoria nazionale? I concorsi magistrali sono anch'essi decentrati per province, ma non v'è U:fi'unica graduatoria nazionale: ad ogni provincia è assegnato t1n certo contingente .di cattedre, diverso a seco.nda degli anni e dei luoghi; il concorrente, presa visione del numero dei posti messi a concorso per ciascuna provincia, sceglie ·da sè la sede, in ragione dei propri 1nteressi e delle proprie forze; latta la scelta, egli deve gareg92 Biblioteca·Gino Bianco .I
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