Nord e Sud - anno VII - n. 8 - settembre 1960

regionali in complesso più accentuate, si avrebbe una preconcetta paura, e non solo da parte degli ambienti industriali o di governi conservatori, del rigore con il quale analoghi o meno fondamentali problemi sono affrontati da un governo non socialista in un paese, come è l'Inghilterra, tradizionalmente e tuttora largamente legato al principio della· libertà degli affari. Non sarebbe possibile, in una breve nota, fornire una sufficiente - rassegna critica delle condizioni, dei fini, dei mezzi, dei risultati e delle prospettive della politica inglese di localizzazione industriale. Nè ciò potrebbe farsi con i soli elementi offerti dalla pregevole ma ristretta pubblicazione della: SVIMEZ che ha recentemente proposto all'attenzione del pubblico italiano il complesso argomento 1 • Ci si limiterà quindi ad alcuni richiami e a: qualche osservazione. La politica di localizzazione industriale ebbe sistematicamente inizio in Inghilterra nel 1934 (Special Areas - Development and Improvement Act). Essa è stata finora applicata· principalmente a favore di alcune aree (Special Areas, poi dette Development Areas, e Unemployment Areas), dove, nel 1934, in un periodo di generale depressione, la disoccupazione risultava molto più alta che nel resto del paese. Alla· legge del '34 sono seguite più o meno larghe correzioni e integrazioni legislative nel '36 nel '37, nel '45, nel '47, nel '50, nel '52 e nel '58. Un nuovo disegno di legge - che innova radicalmente la legislazione precedente in quanto estende a tutto il territorio nazionale le· possibilità di intervento pubblico nel campo della localizzazione dei nt1ovi impianti - è stato presentato dal Governo nell'ottobre scorso (dopo che i conservatori erano stati riconfermati a'l Governo). In generale, con lo sviluppo della legislazione sulla distribuzione industriale, i suoi obiettivi si sono allargati e i suoi strumenti sono divenuti via via più efficienti e meglio adeguati ai nuovi fini. Tra i criteri che l'hanno ispirata vanno ricordati, oltre quello di lenire la disoccupazione e la sottoccupazione nelle zone più depresse, il desiderio di dotare territori anche sviluppati di un insieme industriale più vario, o più idoneo ad assorbire il lavoro femminile; o di modificare la situazione di zone prevalentemente agricole, o legate ad un'industria in declino. Un motivo specialissimo della politica inglese dì localizzazione 1 ALIX MEYNELL, La polit-ica inglese di localizzazione dell'industria (1934-1959), Roma, 1960. 15 Biblioteca Gino Bianco

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