Nord e Sud - anno VII - n. 6 - luglio 1960

fuori della realtà, perchè in contrasto con le elevate densità di popolazione agricola tuttora persistenti. Ciò non toglie, tuttavia, l' opportunità di orientarsi fin da ora verso il loro perseguimento, dato che, in fatto di politiche di sviluppo, bisogna aver gli occhi rivolti non all'immediato, ma al più lontano avvenire. Con riferimento al presente e all'immediato avvenire l'accento degli interventi in queste terre dovrebbe, quindi, essere posto quasi esclusivamente sull'organizzazione e il funzionamento di moderni servizi di assistenza tecnica. Questi, a loro volta, dovrebbero essere prevalentemente diretti allo scora·ggiamento degli investimenti fondiari troppo costosi ed al conseguimento di tutti quei miglioramenti della produzione che, pur comportando bassi investimenti di capitali fondiari e di esercizio, consentono notevoli incrementi delle rese unitarie e alleggerimenti della fatica umana. Un tale carattere degli interventi immediati, mentre consentirebbe un sensibile alleggerimento della miseria predominante, non sarebbe in contrasto ma preparerebbe il successivo perseguimento degli obiettivi sopra indicati. III : L'imposta•zione dei piani di sviluppo agricolo della Calabria lungo le linee sopra indicate sia per le terre ricche che per le terre povere, comporta una revisione dei criteri, un mutamento di accento, anche per quanto si riferisce alle opere di conservazione del suolo e delle risorse naturali. Criteri di scelta dovrebbero essere al riguardo esclusivamente una realistica stim~ dei valori dei territori e degli impianti effettivamente difesi da ogni singolo complesso di opere e, d'altra parte, una sistematica ricerca delle soluzioni tecniche di difesa meno costose e più efficaci. Non sempre questi due criteri hanno oggi il riconoscimento dovuto e di conseguenza non sempre convincente in armonia co nle reali prospettive della regione appaionÒ molte ·delle opere che attualmente si eseguono. Queste considerazioni, ovvie per alcuni, appariranno ostiche ed irreali a molti, che si rimprovereranno di aver visto in altri tempi diversamente questi stessi problemi. È vero. Ma tutti debbono convincersi - come mi son convinto io stesso - che i dieci anni passati hanno cambiato i termini di molti nostri problemi e che lo sviluppo economico inaspettato, del quale siamo testimoni, non perdona a coloro che non sanno in tempo prospettarsene le conseguenze. 63 Biblioteca· Gino Bianco •

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