Nord e Sud - anno VII - n. 6 - luglio 1960

.. in altri tempi è la rievocazione di fatti curiosi o eventi storici accaduti nella regione diecine, spesso centinaia di anni prima; Un paese alla settimana è la presentazione, attraverso colloqui e interviste, di un paese, del quale si ha cura di tacere i problemi del momento, 1nettendo invece in evidenza le origini remote e la storia più antica. Gli altri titoli parlano da soli: Prodotti e produttori agricoli, Noi nel mondo, Feste e fiere, Usanze nostre sono le rubriche irradiate più di frequente dai notiziari di radio Bolzano e di radio Cosenza. Ma per valutare, nelle sue giuste dimensioni, l'interesse offerto da questa singolarissima stampa di provincia è necessario mettere di nuovo l'accento sull'aspetto politico delriniziativa. I notiziari si aprono, ogni giorno, con un ampio resoconto degli avvenimenti regionali e si servono di rubriche come l'attualità per intervista ai dirigenti e uomini politici sui problemi locali. Ed è in questo settore, il più seguito secondo le percentuali di ascolto, che si esercita, nel modo più aperto e grossolano, la pressione politica dell'Ente radiotelevisivo. Nella scelta degli avvenimenti, nella presentazione delle notizie, nella trattazione dei più disparati argomenti, i notiziari regionali fanno a gara nel superare ogni limite di correttezza e ripetono, amplificati e sottratti al controllo della stampa di opposizione, dell'opinione pubblica più attenta, i motivi-guida della propaganda governativa più accesa. Le remore di ordine professionale che trattengono, qualche volta, i compilatori del giornale radio, in provincia, cedono il posto ad un tono uniforme e servile. E il fenomeno, egualmente preoccupante in tutta la penisola, assume nel Sud proporzioni più gravi per una serie di condizioni sfavorevoli. In molte regioni, infatti, non esiste nessun quotidiano (in Calabria e in Basilicata, ad esempio) e in ogni caso, come ha dimostrato recentemente I. Weiss dalle pagine di questa rivista («La stampa quotidiana»), viene letta e seguita assai poco; la percentuale di analfabetismo è ancora alta. Gli abbonamenti alle radioaudizioni hanno invece raggiunto cifre ragguardevoli e sono in contint10 au1nento. Sempre in Basilicata, di fronte ad un numero irrisorio di consumatori di quotidiani, sono stati registrati all'inizio del '60 quasi 50 mila abbona1nenti, che fanno ascendere a circa 200 mila persone il pubblico potenziale del « Corriere di Basilicata ». In tali condizioni la forza di penetrazione dei bollettini della RAI è enorme; e, in periodo elettorale, determinante. La tempestività del mezzo fa perdonare persino il basso livello tecnico a cui essi arrivano in molte province e scoraggia qualsiasi iniziativa di stampa che volesse tentare di ristabilire, almeno in parte, t1n equilibrio inimediabilmente spezzato. Ad una stampa di prov~ncia antiquata, ma polemica, di solito conformista, oppure confusamente velleitaria, quale era quella esistente nell'immediato dopoguerra, soprattutto in Italia 1neridionale, si è così sostituito, in modo massiccio e definitivo, questo nuovo tipo di giornalismo, pesantemente legato alle direttive romane del partito di maggioranza. Non vorremmo che, in sede di riforma della RAI-TV, quando .3.9 . B·iblioteca Gino Bianco

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