pure qualcosa di vero. Una vita sempre condizionata dalla miseria e dalla non-speranza necessariamente doveva rimanere estranea al paganesimo classicista come al cristianesimo « vissuto ». Lo stesso Lacalamita è costretto a riconoscere la paurosa fragilità del sentimento religioso, anche se ritiene di limitare questo fenomeno ad un momento cli transizione e di crisi. Eppu;re, ove sia realmente e profondamente se11tita, difficilmente una religione riesce a subire un'involuzione tale da ridursi ad una semplice e vuota liturgia, se non addirittura a certe più elementari forme di superstizione. Al contrario, se il Cattolicesimo fosse veramente penetrato nelle campag11e; se, successivamente all' evangelizzazione, i contadini 110nsi fossero limitati a ripetere e a riconoscere soltanto la forma del rito e la funzione 1niraco]istica, quasi magica della divinità, la religione sarebbe stata forse valido incentivo a creare u11a società fondata sul mutuo rispetto, sl1lla reciproca assistenza, sulla collaborazione e sull'impegno comune verso nuove forme di socialità. Di « cultt1ra greca» neanche a parlar11e. L'eredità di questo luogo comune è ormai vecchia di secoli; legata com'è a tt1tte le leggende sulla feracità del nostro suolo, le rose di Paestum, Partenope sirena, Sibari opulenta, Crotone pitagorica, essa è altretta11to inconsistente, per capire il Mezzogiorno ed i suoi abitanti, quanto può esserlo, trasportata a livello nazionale, l'eredità di Roma imperiale così cara agli esegeti della più vieta storiografia nazionalistica. Basta sfogliare i diari dei viaggiatori più attenti - Norman Douglas 54 o George Gìssing 55 , ad esempio - per leggere la delusione e, assieme, la testimonianza di un'assoluta carenza di cc paesaggio umano classico » nelle nostre campagne 56 • E allora, in che cosa mai può consistere questa tradizione grecocristiana? e se nel passato, in determinate condizioni storiche essa avesse comunque assolto una funzione, che importanza potrebbe avere oggi, quando se ne è persa fìnanco la memoria e sono scomparsi gli 54 Old Calabria (Londra, 1915. Rist. IV cd., 1956, Secker e Warburg). 55 Sulla riva dello Ionio (tr. it., Vallecchi, 1957). 56 Cfr. da ultimo le giuste osservazioni di DE MARTINO,che, ricordando la polemica anticattolica di Th. Trede, riaffenna la tendenziosità e la natura confesionale di quelle tesi che tutta la vita religiosa del Mezzogiorno vorrebbero ridurre negli schemi di una presunta ancor viva tradizione pagana: « La società meridionale - egli obietta - presenta oggi un volto nel quale invano cercheremmo i tratti della Magna Grecia, e ciò per la semplice ragione che in una misura o nell'altra la società meridionale ha partecipato al movimento della civiltà cristiana e della civiltà moderna » (Sud e Magia, Feltrinelli,1959, pag. 127). 44 BibliotecaGino Bianco '
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