edilizio comunale u11anorma per la quale si esponga110 pubblicamente i progetti di cui si richiede la licenza edilizia; cl1e si provveda a creare un provvedimento legislativo atto a consentire la bonifica edilizia del centro storico, ad opera degli stessi proprietarii, mediante agevolazioni e mutui; ed i11fineche si inserisca nei programmi RAI-TV una rubrica settimanale dell'Associazione « Italia Nostra», per dare una forma sistematica ed efficace agli interventi in difesa delle città e del paesaggio. Ma qual'è stato, a parte i voti formulati e le proposte suggerite, il risultato di questo VI Convegno di « Italia nostra »? Per rispondere a tale interrogativo sarà 11ecessario considerare l'atteggiamento assunto in tale occasione dai principali attori della scena edilizia, e cioè dall'autorità, dai progettisti e dagli operatori economici, dalla stampa. Cominciamo da quest'ultima: tutti i gior11ali napoletani e alcuni di altre città hanno dato ampie notizie del Convegno e delle relazioni, anche se organi fascisti come « Il Ro1na », mascherandosi sotto il solito sorriso di indifferente scetticismo, hanno tendenziosamente equivocato sul tono e sulle finalità di esso, definendolo « una corte di assise ambulante », senza intendere che non si trattava di muovere un processo al passato, quanto piuttosto di cercare come modificare la situazione, costruendo l'avvenire in. modo diverso da come esso si profila in base alle attuali prospettive, e tenendo conto degli errori di ieri per non più ripeterli. J\!Ia, se dalle notizie di cronaca risulta che agli organi di informazione pubblica no11ha fatto difetto u11a certa sensibilita 11ei confronti della difesa di città e paesaggio, questa sensibilita sembra essersi tutta esaurita nei due giorni del Convegno: e vorremmo, invece, invitare i maggiori giornali, napoletani e non napoletani, ad associarsi 11ella lotta e a rendere quanto più sistematiche possibile le denuncie, affiancando l'opera, degli uomini di cultura che s'impeg11ano nel difficile compito della formazione della pubblica opinione, per un diverso e più civile costume. Noi confidiamo ancora che a Napoli esistano giornalisti che possano efficacemente coadiuvare una azio11e i11tal senso; e taluni lo l1anno già a volt.e dimostrato. E se si lamentano assai spesso colpevoli reticenze sappiamo che esse, assai più che a coloro ch·e i giornali li scrivo110, vanno addebitate a coloro che i giornali li amministrano; a volta per omertà di interessi con i vandali dell'iniziativa privata edilizia, a volta soltanto per paura dello scandalo. Ora, avere il coraggio dello scandalo, purchè questo sia a beneficio della collettività, è la qualità fondamentale di un giornale rispettabile, a11cl1ese non si mancherà di equivocare per conformismo su tale coraggio per stendere un velo di ipocrita pudicizia sulla realtà da modificare. Dagli echi della pubblica opinione sentiamo cl1e essa è partecipe assai più di qt1anto non si creda dei dibattuti problemi; si tratta pertanto di insistere, e di non subire inibizioni, tentando azioni coordinate, le u11iche valide ed efficaci. Circa l'atteggiamento dei produttori di architettura, e cioè dei tecnici progettisti e degli operatori economici, non possiamo non constatare· che i primi, ai quali rima11e affidato il difficile compito di creare -54 Bibliotecaginobianco
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