senza controllo igienico e veterinario, senza l'ausilio di nessun ritrovato della zootecnia moderna (basti considerare che il più delle volte, nelle campagne napoletane, si preferisce ricorrere ancora all'opera: dello stregone locale invece che al veterinario, per una quasi mitica paura degli ispettorati di igiene). INDUSTRIA ED ARTIGIANATO - Secondo il censimento del 1951 gli addetti al settore dell'industria: e dell'artigianato sono in totale, nei << borghi » periferici, 26.692, così distribuiti: Addetti al settore dell'Industria e Artigianato addetti Miano 1.671 Piscinola 1.868 Barra 4.253 Ponticelli 2.767 S. Giovanni a Teduccio 6.350 S. Pietro a Patierno 2.180 Secondigliano 5.136 Pianura 1.261 Soccavo 149 Ghiaiano e Uniti 1.057 TOTALE E MEDIA 26.692 addetti per 100 abitanti. 11,65 12,39 14,11 13,22 18,19 16,46 15,12 12,80 2,06 8,12 13,85 ' La grande maggioranza degli addetti al settore secondario è classificabile fra gli artigiani. Negli ex comuni aggregati, infatti, hanno sede pochissimi impianti industriali, i quali assorbono solo una minima parte della mano d'opera locale. La: nota situazione delle industrie napoletane, inoltre, non offre adeguate condizioni di impiego agli ex contadini ed agli artigiani di queste zone. Gli impianti dislocati nella zona industriale occupano maestranze qualificate che provengono da tutta la città ed anche dalla provincia. Tranne in pochi casi, gli abitanti dei « borghi » periferici trovano occupazione soltanto nei piccoli complessi che sono situati lungo la fascia periferica. D'altra parte, dal censimento ISTAT dell'Industria e Commercio 1951, è impossibile accertare la: dislocazione delle ditte, mancando la classificazione per sezioni cittadine. Gli Annuari statistici del· · 98 Biblioteca Gino Bianco
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