del quadripartito camuffato, con repubblicani e socialdemocratici al governo e con i liberali che si astengono, o votano a favore, senza avanzare grandi pretese. Con queste ipotesi, di una maggioranza di questo tipo, si cerca da destra, e magari anche da sinistra, di creare <lifficoltà ai fautori democristiani e a· quelli socialisti dell'apertura a sinistra; si cerca di fornire munizioni, sia ai patiti di Segni che ai carristi; si cerca comunque di confondere le idee a quegli ambienti politici e gior11alistici che, più delle sollecitazioni degli ideali politici, avvertono le suggestioni delle atmosfere. Duole, perciò, ed è doveroso rilevarlo, che la· minoranza del Partito repubblicano possa essersi prestata a una manovra del genere, così scopertamente diretta verso obiettivi cl1e sono divergenti da quelli del partito e di tutte le forze democratiche. C'è poi un tema sul quale bisogna pronunciarsi con fermezza, anche nei confronti dei socialisti: niente governo monocolore, perchè oltre tt1tto il governo monocolore può cominciare come governo di apertura a sinistra, per poi diventare cc pendolare » alla prima occasione, e magari governo di apertura a destra alla seconda occasione, senza che nessuno possa minacciare dimissioni e crisi. L'apertura a sinistra si fa· con i partiti di centro - sinistra al governo; e magari anche con ministri socialisti, se_ il P.S.I. si dichiarasse a questo · disposto, se esso, cioè, potesse liberarsi di colpo, e non ritenese di dover guarire gra·dualmente, da quel compleso d'inferiorità nei confronti del potere che è la vera, secolare malattia del socialismo italiano. Resta la questione delle elezioni amministrative: a noi sembra che vi potrebbe essere una sola· giustificazione al rinvio del turno generale (non di quelle consultazioni dove si tratta, come a Napoli, di porre termine alle gestioni commissariali): portare a cinque anni la durata dei consigli comunali eletti (intervallare le varie prove elettorali, locali e nazionali, per evitare che, come in Sicilia, si voti ogni anno, o quasi ogni anno, può essere prova di saggezza democratica) e riformare quel sistema delle cc provinciali » che sembra escogitato apposta per facilitare ai comunisti il conseguimento degli obiettivi di fronte popolare che sono i principali della loro politica italiana. Il momento attuale è forse d'importanza decisiva. Stiamo giocando in Italia, e non nella più favorevole delle situazioni internazionali, tutte le carte della democrazia; ma le cc indicazioni » si sono chiarite, i termini delle scelte si sono semplificati, certe situazio11i stanno rapidamente maturando. Ognuno, quindi, può e deve prendere posizione: per l'apertura a sinistra·, per il consolidamento e l'espansione della democrazia italiana; oppure per lo « stato di necessità », il quale, oggi più di ieri e domani più di oggi, si1 definisce sempre meglio per quello che è, un'etichetta di contrabbando dell'apertura a destra. Non saremo noi a stupirci se coloro i quali non prenderanno posizione per l'apertura a sinistra:, si troveranno poi allineati con Togliatti e con il cardinale Ottaviani, con Lussu e con Malagodi, con i massimalisti tipo Locoratolo e con i sanfedisti tipo Baget Bozzo. Così come non saremo noi a stupirci se vi saranno molti dorotei e carristi, i quali, per evitare un tale allineamento, e per 68 Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==