Nord e Sud - anno VII - n. 1 - febbraio 1960

provinciali. Ma queste sono accuse che appartengono a tutti coloro che si muovono, a tutti coloro che agiscono e - agendo - limitano nelle cose concrete gli infiniti e indefiniti spazi delle ideologie. Naturalmente il partito socialista italiano può risparmiare a se stesso quelle critiche perchè finora esso non si è posto in termini storicamente definiti il problema di come rispondere alla volontà di cc contare di più », manifestata dai suoi elettori. Ci si è provato Saragat, ma senza successo. Sostanzialmente perchè anche a lui sfuggì la nozione che il suo tentativo riguarda ceti nuovi, e non già i ceti che ..tradizionalmente si collocano in quell' oceano della società moderna che si chiama proletariato, e che è stato reso ribollente da1 suffragio universale. Lo stesso errore lo stanno commettendo i socialisti nell'impostare il problema della loro collaborazione governativa. Ed è proprio qui che risiede il nocciolo del tanto tortuosame11te tormentato problema dei rapporti coi comunisti. Che di questo tema si servano più o meno furbescamente la· democrazia cristiana e i ceti conservatori italiani per snervare e sqompaginare la azione politica socialista, è cosa abbastanza ragionevole in un paese elementare come il nostro : meno ragionevole è che i socialisti si prestino al gioco, come dimostrano luminosamente gli ultimi fatti di Sicilia. La verità obiettiva, piaccia· o non piaccia, è che ormai - nelle storiche determinazioni concrete createsi dopo la scissione comunista - il partito socialista italiano rappresenta zone popolari diverse da quelle rappresentate dai comunisti. E questo fatto obiettivo deve trasformarsi nella coscienza di due politiche diverse. Se questa coscienza ci fosse nelle sfere dirigenti del P.S.I., sarebbe facile ad esse - sul terreno verbale - rispondere vittoriosamente alla democrazia cristiana che esse hanno troppo presenti le vita-Ii esigenze t1nitarie del destino del popolo italiano per dichiarare guerra santa a u11a sua qualunque parte; ma sul terreno dei fatti - e sempre se questa coscienza diversificata· ci fosse - sarebbe facile al P.S.I. costringere la democrazia cristiaJ?.a ad una rapida resa dei conti. In verità si sta formando nel nostro paese una curiosa situazione politica: gli sviluppi regionali dimostrano chiaramente che democrazia cristiana e partito socialista vanno rapidamente condizionandosi a vicenda:; e che andranno rapidamente esautorando le loro capacità di sviluppo e di manovra, a tutto favore di comunisti e di incontrollabili « forze locali », se non riusciranno a trovare un punto di convergenza. Siamo di fronte a una versione politica del romantico principio 62 Bibliotecaginobianco

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