Nord e Sud - anno VII - n. 1 - febbraio 1960

• sul privilegio degli abbienti e sulla tutela dei loro interessi, mentre i lavoratori l1an perduto non soltanto le speranze ma il tenor di vita dell'epoca repubblicana e, prima, alfonsina; se si vuole sottolineare la parte che gl'interessi di alcuni grandi capitalisti (Juan March tra gli altri, quasi leggendario) hanno avuto nei complotti antirepubblicani e la solidarietà trovata fra le ditte straniere proprietarie d'industrie in Spagna, specialmente britanniche; se si sottolineano le larghe prebende economiche, che naturalmente creano solidarietà con lo stato di cose esistente e della cl1iesa e degli uomini più rappresentativi del regime allora è giusto dire che il capitalismo governa· la Spagna. Ma, sarebbe più esatto dire che esso le è imposto come a esso è imposto d'esser monopolistico: entro una cornice di conservatorismo antioperaio (che ha la sua prima radice psicologica in un atteggiamento politico conservatore, di classe media, prima che in un interesse economico) la politica economica del regime è stata essenzialmente strumentale, naturalmente con la spiccata tendenza al regolamento e all'autoritarismo che non può accompagnar_si a un governo conservatore e autoritario. Di qui il carattere autarchico, controllato dall'alto, di speculazione e di rapina assieme, dell'economia franchista; caratterizzata, dalla fine della guerra a ora, dagli stessi disordini.dell'economia fascista, come già la struttura spagnola, nonostante i non pochi suoi vantaggi, presentava caratteri analoghi a quella italiana nell'ineguale sviluppo economico e nel mal distribuito reddito; ma, inaugurata sotto l'impero della guerra e della necessità, essa imboccò subito la strada che il fascismo prese e quasi scoperse per necessità empirica al tempo della grande crisi. Un Instituto Nacional de industria fu fondato nel 1941 con caratteri 110n molto diversi da quelli dell'IRI; poteri notevoli furono dati alla Cajas autonomas, specie di camere di compensazione settoriali; la partecipazione dello stato alle avventure industriali è larga in ogni campo d'industria, e, secondo il Matthews, « del nuovo capitale raccolto ogni anno in Spagna con l'emissione di azioni e obqligazioni, il governo ne prende dal 55 al 70 per cento ». Fra le varie leggi cc fondamentali » che dovrebbero dare al regime una fa·cciata di regolarità, e'era un Fuero del trabafo, specie di carta del lavoro esemplata sul modello italia110; e c'era il corredo delle leggi sociali cc benevole » amministrate dalla burocrazia: di regime, della q11ale sono parte integrante i sindacati governativi. Ma una differenza notevole, che si è andata· accentuando con il tempo, nella politica del regime, è nella quasi assenza di disoccupazione. Per rendersi conto a quale tipo di regime sociale ciò corrisponde, 34 Bibliotecaginobianco

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