Nord e Sud - anno VII - n. 1 - febbraio 1960

democratica e liberale, e g quelle più recenti e altrettanto valide del meridionalismo e dell'europeismo, alle prime che costituiscono il lievito necessario e insostituibile di ogni progresso politico e civile, e alle seconde che rappresentano conquiste dell'Italia democratica nata dalla Resistenza e i nuovi poli di orientamento per una politica degna di un paese che intenda vivere modernamente l'esperienza dell'Occidente libero e progredito. Ma perchè, si domanderà il lettore, una nuova serie di cc Nord e Sud »? Va detto subito che noi aspiravamo da tempo a stampare la rivista nella stessa città in cui essa - almeno nella parte dei commenti redazionali - viene scritta: esigenze di più tempestivo intervento nel dibattito politico ci spingevano a realizzare una tale aspirazione. E poi, intorno alla rivista, circa due anni or sono, ha cominciato a funzionare un cc Centro Studi », la cui attività allarga necessariamente i nostri programmi iniziali. Il passaggio della sede editoriale da Milano a Napoli rappresenta perciò, per noi, una felice, e da molto tempo auspicata, soluzione di alcuni problemi di organizzazione del nostro lavoro, ed è nello stesso tempo un passo avanti, una premessa per affrontare con ma·ggiore e più largo impegno i compiti nuovi che stanno davanti al gruppo di studio che si raccoglie intorno a cc Nord e Sud ». La nuova serie dellét rivista rispecchia quindi questo allargamento della nostra attività; ma essa vorrà rispondere con maggiore aderenza ai dati nuovi della situazione maturata nel paese durante il' trascorso quinquennio, e che pone, ai partiti come alle élites culturali, alla pubblicistica politica come agli uomini di studio, problemi nuovi. Quando questa: rivista vide la luce nel 1954, noi potemmo indìcare nel ·moto di liberazione civile del sottoproletariato urbano e rurale, e nella secessione politica della piccola e media borghesia dal blocco· agrario, già stati i due grandi sogni dei meridionalisti fino a: Guido Dorso, i due elementi caratterizzanti la situazione del paese, i due fatti in cui si esprimeva il movimento della situazione meridionale dopo la fine del fascismo e la· crisi del vecchio ordine sociale e istituzionale. Questi due fatti richiamavano l'attenzione dell'osservatore politico perchè, ancora nel 1954, presentavano immutato il loro slancio primitivo, erano fattori potenziali ~i sviluppo democratico in una situa•zione nella quale il paese sembrava aver perduto la volontà di rinnovamento e Io slancio ideale che avevano caratterizzato la lotta politica fino all'avvento della Repubblica. E non trascurammo, infatti, di fare un raffronto tra l'atmosfera del 1954 e quella immediatamente successiva alla Libera15 Bibliotecaginobianco ,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==