Nord e Sud - anno VI - n. 61 - dicembre 1959

I • . . rebbe. Questa sorte particolare, si ripete anche nel campo delle arti figurative, di cui, altre volte, si è parlato in questa rivista. E' bene ritornare sull'argomento, quando alcuni- eventi cittadini dimostran·o come sia lontana in certa classe dirigente locale la volo~tà di portare la città non tanto i11 un ambito cultura!~ di carattere europeo, quanto al livello della già ristretta cerchia nazionale. Per meglio illustrare il paradosso e l'ironia di questa situazione,' conve_rrà dunque cominciare da un aneddoto. Narra Igor Strawinsky, in un suo recente libro autobiografico, che tro0 vandosi a Napoli nel 1918 insieme a Picasso, ebbe a essere arrestato insieme all'artista spagnolo, rei d'avere irrorato un muro, a ragione di una elementare esigenza igienica. Fortunatamente, la sorte volle che la camorra conoscesse l'accad11to, e per il rispetto verso gli artisti stranieri allora non così celebri, come per senso d'onore della città ·ospite, brigò alquanto, riuscendo a farli liberare. Il gustoso aneddoto, ha il suo sugo non solo perchè ci dice la potenza della camorra in quei lontani anni, ma soprattutto perchè ci attesta la considerazione in cui erano tenuti, fin ai margini della società, i due giovani e grandi artisti. · Ora, giocando sul filo dell'ironia, la storia - o meglio la cronaca - deve registrare, in occasione della recente venuta di Strawinsky a Napoli, un altro affronto fatto, questa volta, più che alla persona dell'artista, alla cultura stessa della città. Nell'intervallo del concerto sancarliano, il 18 ottobre scorso, precedendo l'applauditissima esecuzione delle musich.e del grande compositore russo, dirette dall'autore, s'inaugurava nel ridotto del teatro, con pompa di velluti e di luci, e nella massima ufficialità, una mostra di pitture di tal Roberto Carignani. Giova subito precisare che nel comitato d'onore si leggevano nomi come quello del Presidente della Camera, on. Giovanni Leone (al quale si attribuisce dalla voce pubblica il merito principale di aver patrocinato questa manifestazione), del Ministro della Marina, on. Iervolino, e del Commissario Prefettizio, dottor C·orrera. Se. si fosse scorso l'elenco delle opere, tutte a soggetto pedissequamente locale, già ci si sarebbe accorti di un chiaro fenomeno di narcisismo provincialistico; ma osservando i quadri, rigurgito d'un tardo impressionismo contemperato alla tradizione locale d'Ottocento, assai lontano persino da certi ingenui e sinceri cromatismi popolari dei quadri appesi nei fondachi di Spaccanapoli o dei Tribunali, era subito palese un gravissimo episodio di incultura. Per quali ragioni e da chi spinto, il Sopraintendente al San Carlo, Di Costanzo, aveva concesso un luogo di tanta ~erietà, come il ridotto del teatro? Perchè così alte personalità divenivano mallevadrici di una « cultura » (meglio si direbbe Kitsch) rifacentesi al sensualismo delle peggiori canzonette locali? Perchè si ammanniva alla cittadinanza una celebrazione sì mortuaria del più profondo epi~ureismo? [42] Biblioteca Gino Bianco

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