Nord e Sud - anno VI - n. 60 - novembre 1959

dimostra privo pur di una generica consapevolezza civile; Pamara constatazione degli ideali che nutrono oggi la vita pubblica può farne fede. Così, la necessaria battaglia per una opinione pubblica più consapevole J della dimensione vera della questione scolastica è sempre, e totalmente, una battaglia per una opinione in ogni senso più matura e democratica: co,ncetto, se si vuole, ovvio, ma che ci sembra opportuno ribadire <ii fronte ai contrastanti atteggiamenti che non di rado affiorano, inconsapevoli o interessati che siano. Racchiudere i problemi della scuola in un ambito specialistico è comunque un errore politico e un fattore di debolezza nell'azione: di ciò fecero esperienza gli uomini della scuola, quando. attribuirono all'agitazione per lo stato giuridico e per l'adeguamento delle retribuzioni carattere esclusivamente sindacale, diminuendo le loro richieste ad una pura rivendicazione di categoria. Considerazioni, tutte, che non soltanto perdono di astrattezza quando siano riportate alla realtà italiana, ma alle quali dona indiretta conferma il confronto con esperienze diverse. Solo considerando la lunga tradizione francese in materia scolastica è possibile sfuggire alla meraviglia che prese alcuni nostri commentatori di fronte al rilievo che la stampa francese d'ogni tendenza dava, al tempo dell'ultimo re/ erendum costituzionale, alle prese di posizione dell'associazione dei maestri elementari (instituteurs); e intendere le ragioni per cui anche un gover110 come quello di Debré si dibatte in difficoltà non lievi quando l'opinione pubblica manifesta fermamente contro il nuovo trattamento proposto per la scuola privata: ragioni che sono identiche a quelle che indussero la sinistra democratica a contrapporre alla candidatura del generale De Gaulle quella del vecchio decano della facoltà giuridica di Parigi, e tutte le facoltà parigine a manifestare la loro opposizione .alla politica algerina del governo di Guy Mollet non con vacui manifesti di protesta, bensì ammettendo la discussione, assente il candidato, delle thèses de doctorat degli studenti scomparsi in Algeria in oscure circostanze, nonostante il formale divieto del Ministro dell'Istruzione. La vaga rievocazione di queste cose di Francia, lontane nel loro spirito quasi si trattasse per noi di un altro mondo (e prende l'angoscia a pensare che pure per i francesi questa civilissima tradizione può, da un giorno all'altro, precipitare nel passato), è appena un esempio, dal quale non si pretende di trarre una lezione generale. Ma essa può illuminare sul grado di consapevolezza, tecnica e politica, necessaria per una seria trattazione del problema scolastico; consapevolezza che in Italia mancò, negli anni passati, all'opposizione socialista e comunista, e che emerse isolatamente nell'azione di individui e di gruppi meno legati ai protagonisti della quotidiana vicenda politica. Se ci riferiamo a quella che fu l'opera della sinistra marxista, non è per inquieto bisogno di polemica, ma per la più semplice ragione .che a questa, per consistenza parlamentare ed asserita ricchezza di rapporti con la pubblica [95] iblioteca Gino Bianco

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