Nord e Sud - anno VI - n. 59 - ottobre 1959

111epoca fascista vigeva la procedura della preventiva autorizzazione per i nuovi impianti; il sistema è servito in pratica soltanto a consolidare alcune rendite di posizione. Nulla esclude che, ripristinandosi la disciplina, non si possa incorrere di nuovo in identici inconvenienti per quanto riguarda la tutela degli interessi delle grosse concentrazioni. Il binomio austerità-programmazione, come si è già visto, è d.ifficilmente attuabile nell'attuale clima politico. In attesa di una decantazione, si può tuttavia far già qualcosa fin d'ora, senza ricorrere a pericolose procedure basate su divieti. Molti dipenderà dalla funzionalità del Co1nitato Interministeriale che, presieduto dal Mini- · stro per l'Industria, dovrebbe fornire direttive di massima agìi Istituti di Credito incaricati della concessione dei mutui. Due righe conclusive so110 necessarie, dopo di aver sfiorato tanti argomenti inerenti tutti a uno stesso problema: l'aumento e la distribuzione del reddito con particolare riguardo alla esistente disparità regionale. Il rapporto Saraceno fornisce un ampio consuntivo di quattro anni ed un'ottima diagnosi dell'attuale situazione. Più lacunosa è la formulazione delle linee di intervento, demandata a future scelte politiche. Su di un punto solo il documento è piuttosto esplicito e denuncia un chiaro orientamento dell'attuale classe dirigente: la necessità della formazione di maggior risparmio da ottenersi in prevalenza co11tenendo la pressione salariale. Finchè non saranno pienamente conosciute le « nuove politiche » non sarà possibile emettere giudizi definitivi. La meta, tuttavia, sembra ancora lontana. GIOVANNI. TERRANOVA Europa o supermercato Non più tardi di tre numeri fa, su queste stesse pagine, Renato Giordano ha indicato gli sviluppi che le posizioni attuali delle diplomazie, e gli interessi nazionali che esse rispecchiano, fanno prevedere per l'europeismo. Ci propo· niamo oggi di riprendere il discorso, in primo luogo per schizzare un breve excursus storico, che aiuterà a meglio renderci ragione del presente delle istituzioni europee, e a giustificare le previsioni sul loro futuro. Si cercherà poi di tracciare le prospettive dell'europeismo non più dal comportamento delle diplomazie ufficiali, ma sulla base della presenza, nei vari ambienti nazionali, di certi sintomi e di certe tendenze che a lungo andare non potranno tardare a manifestarsi come concreti indirizzi politici. E infine si tratterà di vedere se alla sfasatura che Giordano ha indicato sussistente tra le istituzioni europee e la realtà degli stati nazionali, 110n si accompagni anche una sfasatura fra quelle istituzioni e lo stesso ideale europeo che esse rappresentano, e come e perchè ciò possa avvenire. [92] Biblioteca Gino Bianco ,

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