1ialismoche guidano la politica estera dell'attuale maggioranza; il rilancio, insomma, antineutralistico e antinazionalistico a un tempo, delle ragioni permanenti che sono all'origine della solidarietà atlantica, delle istituzioni europea·stiched, ell'idealismo democratico. Qualora, infatti, tutti gli ambienti della sinistra democratica italiana avesseroadottato tempestivamente qitesta linea po.litica,non sarebbe stato difficile dimostrare al paese che, « solidali con la Spagna, come lo è il Vaticano, diffidenti di ogni iniziativa democratica ardita, 120n è meraviglia se a poco a poco i nostri uomini di stato sono scesi al livello non solo della piccola potenza che siamo, ma dei piccoli ideali che essi hanno». E non sarebbe stato difficile dimostrare - come ha dimostrato << Ricciardetto » sit Epoca - che la politica pelliana, ossessionata,per un tradizio1ialenostro complesso d'inferiorità, dalla preoccupazione d'inserire nelle massime consultazioni la « vQce dell'Italia>>,non riesce neanche nell'intento di farla ascoltarequesta famosa nostra <<voce>p>er:chè, fino a q1,t.a11deossasi esprime ore rotundo dell'attuale Ministro, non ha proprio niente da dire. C'è un punto, comttnqite, sul quale sembra che gli on.li Segni e Pella, nell'incontro di Parigi del 4 settembre, abbia120intrattenuto il Presidente àegli Stati Uniti « in modo particolare>>g:li aiuti alle zone sottosviluppate. L' on. Segtli, secondo quel che ha riferito Il Corriere della Sera del 5 settembre, avrebbe poi dichiarato, ai giornalisti italiani, quanto segue: « voi sapete che l'Italia, per opera di Pella, ha enunciato un suo programma e ora speriamo che si passi dalla programmazione a qualcosa di più concreto». A questo punto, sempre secondo il resoconto del Corriere della Sera, un giornalista intelligente ha domandato all'on. Segni << se i programmi di aiuto al.le zone sottosviluppate includono l'Italia come Paese offerente oppure ricevente ». È evidente che,·se l'on. Segni si fosse ispirato alla politica estera italiana dei tempi di Sforza e di De Gasperi, avrebbe immediatamente risposto che quei programmi includono l'Italia come paese ricevente; che la questione meridionale è una piaga ancoraapertaper il nostro paese; che c'è ttn problem,ad'integrazione fra Nord e Sud in Italia, così come c'è un problema d'integrazione fra . Europa continentale ed Europa mediterranea,· che questi problemi di sottosviluppo no_nsono meno gravi e non sono 1nenoimportanti per la stabilità politica del/'Occidente dei problemi che si pongo.noin Algeria o in Birmania, in Arabia saudita o nel Kenya; che l'inBiblioteca Gino Bianco [6]
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