Nord e Sud - anno VI - n. 59 - ottobre 1959

ieri) può essere buttata alle ortiche solo nella misura in cui. si viene de_lineando la possibilità concreta di una politica nuova, surrogatoria, se no il partito, con tutta la somma degli interessi ideali e' materiali che rappresenta, rimarrebbe paurosamente sospeso nel vuoto. Questa alternativa alla politica di ieri non s'è ancora delineata perchè la D1C ha risposto picche all'apertura a sinistra di Torino e il PSDI ha risposto picche all'unificazione socialista di Venezia. Ed è già un gran miracolo che il PSI contenga così bene la naturale tendenza a ripiegare sul terreno della « conservazione » di sè ( del partito come somma di voti, di seggi, di posti di comando, ecc.) e continui a ricercare· Ia via per una politica nuova in uno spazio che non può non essergli ostiJe, perchè quella politica nuova viene a turbare le acque pacifiche di una decennale divisione d_iruoli che affida alla DC l'egemonia del potere e al PCI l'egemonia dell'opposizione. Ecco perchè nel PSI non mancano segni di esitazione. Nella CGIL, per esempio, tarda a caratterizzarsi. Dalla Federazione Giovanile Mondiale Democratica non è ancora uscito. Ma più eh~ in queste posizioni ufficiali io vedo l'esitazione in certi atteggiamenti psicologici che sono anche negli autonomisti più coraggiosi e coerenti, come per esempio nell'on. Giolitti, il quale denuncia con clamore la collaborazione a Italia Domani avendo il suo Direttore espresso critiche alla politica del partito, e teorizza sull'Avanti! la questione della collaborazione dei socialisti sui giornali che 11,onso1io del partito, ma non dice nulla della collaborazione di Tullio fT ecchietti al numero di aprile di Rinascita, il nu1nero nel quale il Direttore, Palmiro Togliatti, parlando del.la sinistra europe.a, attribuisce a Nenni « meschini espedienti », incapacità di « pensare in grande » e travisamento della realtà; che sono tre insulti grossi come una casa al segretario del partito in sede di discussione della politica estera émersa dal congresso di Napoli. lo sono d'accordo che non dobbzam.o stancarci dal denunciare questi silenzi, queste vie di mezzo, ma solo dopo avere fatto il possibile per creare. al PSI le condizioni per lo sviluppo della sua politica autonomistica_.. e non dopo avere gi11:stificatotutti i bastoni che vengono insinuati nelle sue ruote. E dopo avere riconosciuto i passi che ha fatto: ha rotto il patto di u·nità (Venezia); s'è contato sulla politica nuova (Napoli); s'è scontrato duramente, senza cedere. a compromessi, con l'opposizione interna sulla prima conseguenza pratica di questo sviluppo, l'ingresso del MUIS. Formalmente il PSI ha le carte in regola. Dice. Ciranna che « nessun democratico di sinistra si iUud, di poter contare. domavi t.ra i propri alleati politici anche i Valori e i Vecchietti », e se intende dire che rion saranno caldi fautori dell'alternativa dem,pcrat.ica così come l'interpreta. la mozione che..ha vinto a Napoli, ha ragione, perchè i Valori fJ. i V~cchiei.ti - e anche i Basso, con una serie.. di ponderate riserve - sono contrari a quella politica. Ma appunto per questo il PSI s'è contato., s'è diviso in corre.nt.i~d ha affidato gli [111] iblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==