Nord e Sud - anno VI - n. 58 - settembre 1959

sione. Pure, nonostante la evidente e fisiologica ineluttabilità del fenomeno, non sono pochi, nè infrequenti i casi di accesa polemica contro il movimento di esodo e contro coloro che ne sono ritenuti responsabili o fautori. I motivi dell~ polemica sono i più diversi (29), ma non sempre i più nuovi. Fra quelli che sono stati più di recente affacciati vale, tuttavia, la pena di fermarsi sulla polemica a favore della cosiddetta « civiltà contadina )) e su quella che afferma la possibilità di fare a meno dell'emigrazione come strumento primario, anche se complementare ad altri, della politica meridionalistica. L'esigenza di guardare ai problemi del Mezzogiorno, e quindi a quello migratorio, anche alla luce della opportunità di salvaguardare e proteggere un mondo complesso e ricco di valori morali e civili, come quello rappresentato dalla « civiltà contadina )) del Sud, dalla civiltà cioè dominante · nell'area meridionale e in essa conservata integra al riparo delle vicende drammatiche della civiltà moderna, fu affacciata già nei primissimi anni del dopoguerra, ma si è andata poi intensificando col passare del tempo (30). Ora, per quel che riguarda l'emigrazione, noi vorremmo pur rilevare che questa non è causa delle modificazioni che intervengono nel mondo della « civiltà contadina )>, bensì è essa stessa effetto di tali modificazioni. Nel momento in cui interviene la decisione di partire e di cercare fortuna altrove, la lacerazione nel tessuto sociale in cui l'emigrante era inserito si è prodotta. Si possono dare dopo di allora ritorni di singoli, non mai una ricostituzione degli equilibri psicosociali preesjstenti nei luoghi di partenza. E se questo è vero su scala individuale, lo è certamente ancor più su una scala più grande, quando le « catene di richiamo )) (meccanismo classico nella diffusione dei movimenti migratori) ampliano a dismisura certe risonanze e certi fattori del comportamento sociale. Nella società meridionale la lacerazione psicologica che è il presupposto indispensabile dei movimenti migratori individuali e di massa si è già prodotta, e non in data recente. Essa è già vecchia di alcuni decenni, essendo iniziata da quando la grande ondata migratoria transoceani:ca formò e diede vigore (29) Ibidem, pag. 11-63. (30) Una manifestazione recente di tale te~denza è H volume LA civiltà contadina, di M. LAcALAMITA, Roma, 1959, dove si riscontra uno sforzo notevole, sebbene assai discutibile, di dare al tema una trattazione organica, storica1nente e ideologicamente fondata, [85] Bibliotecaginobianco

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