Nord e Sud - anno VI - n. 58 - settembre 1959

bile con l'aumento del traffico a pieno carico, e, probabilmente del charterage. Sintomo di questa nuova posizione americana, è un recente studio, finanziato direttamente dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, in 16 Paesi del Pacifico (inclusi Australia, Giappone, Filippine, Indonesia, Nuova Zelanda ecc.): ivi i vari Governi collaborano per un incremento del turismo intercontinentale, incre1nento di cui, ovviamente, saranno i turisti nord-americani a fare le spese. Gioverà qui ricordare che la spesa dei turisti nordamericani all'estero nel 1957 è stata di 1.950 miìioni di dollari (1.280 miliardi di lire) di cui 93 milioni di dollari (58 miliardi di lire) in Italia. Tali cifre sono certamente suscettibili di largo sviluppo. Incidentalmente noteremo - salvo a ritornare su questo punto più tardi - la convenienza per l'Italia di inserirsi in tempo utile i~ questa fase di progettazione organica del turismo internazionale sostenuta dagli Stati Uniti: non solo per tentare di aumentare la sua fetta di turismo nord-americano, -ma anche per evitare di vederla ridotta da altre iniziative concorrenti, magari europee. Per quanto riguarda poi il turismo intereuropeo, il progresso dell' organizzazione del MEC dovrebbe influire positivamente sull'espansione di esso, semprechè non si verifichi una frattura economica fra MEC e restanti paesi dell'OECE, con conseguenti restrizioni valutarie, che però difficilmente avrebbero un'1nfluenza decisiva sul turismo verso l'Italia. Noteremo che l'OECE ha un suo Comitato del Turismo, che raccoglie dati e formula suggerimenti ai vari Governi sui passi opportuni per ridurre gli ostacoli allo sviluppo del turismo intereuropeo. Su questo piano si e avuta negli ultimi anni una notevole attenuazione delle restrizioni valutarie ed una semplificazione delle procedure di frontiera. Dalle .statistiche si apprende poi che l'interscambio turistico con gli altri paesi dell 'OECE è per quasi tutti i paesi membri superiore al 75 % del turismo estero totale. D'altra parte, in quasi tutti i paesi membri, vi è un diretto appoggio dello Stato al Turismo nazionale. Programmi comuni europei di propaganda turistica sono stati svolti infine nel Nord-America, per cifre però molto limitate (e cioè circa 250.000 dollari annui). Per stabilire un termine di confronto si può ricordare che la spesa per la pubblicità turistica fatta singolarmente dai vari paesi membri dell'OECE negli Stati Uniti ammonta a circa 3.500.000 dollari, mentre quella fatta dai vari Bibliotecaginobianco · [22]

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