Nord e Sud - anno VI - n. 57 - agosto 1959

• I La nostra opinione è esattamente opposta. Pensiamo che solo cori una costituzione che le dia una personalità di diritto pubblico la RAI possa diventare un'istituzione, oltre che finanziariamente e organizzativamente autonoma, politicamente e culturalmente indipendente. Una tale costituzione dovrebbe essere simile a quella delle << public corporations >> inglesi (tra le quali figurano, appunto, tanto la BBC che la IT A). Lo stesso « libro bianco )) dell'IRI contiene non a caso uno studio del professor Mario Romani (42) su queste istituzioni : si tratta di un modello su cui da tempo si è appuntata l'attenzione degli studiosi italiani. La « public corporation >> non ha fini di lucro o di profitto: è retta da uno statuto in cui è messo in chiara evidenza lo scopo di pubblico interesse che deve essere perseguito. Non ha azionisti: il suo finanziamento, anche quando si fa ricorso al risparmio privato, è ottenuto mediante l'emissione di obbligazioni che non· danno Ovviamentè--alcun ·diritto- di coiitiòllò-sulla direzione dell'azienda. Perciò gli eventuali finanziamenti statali non assumono la figura della partecipazione, ma semplicemente del prestito. La corporazione ha però autonomia finanziaria, e i suoi bilanci vengono discussi dal Parlamento. Non possono far parte dei Consigli i funzionari dello Stato nè i parlamentari. Del resto il modello della corporazione pubblica britannica è stato esplicitamente tenuto presente nella proposta di riforma della RAI approvata a conclusione dell'ottavo congresso degli « Amici del Mondo )), e destinata ad esser convertita in una proposta di legge parlamentare (43). Essa prevede la trasformazione della RAI in ente di diritto pubblico, e l'abolizione tanto della Commissione par lamentare di vigilanza che del Comitato per la determinazione delle direttive di massima. I poteri di questi organi verrebbero invece affidati ad un « Comitato dei garanti )>, cui spetterebbe anche di nominare il Direttore generale, investito della personalità dei programmi. I membri del Comitato dei garanti sarebbero nominati in parte dal Presidente della Repubblica. Il meccanismo della nomina rnira a garantire, con alcuni accorgimenti, che nel Comitato - così come è stabilito, ad es., per la Federa! Communications Commission {42) L'Istituto per la ricostruzione industriale, cit., vol. II, pag. 468 e segg. (43) Per le linee principali della proposta radicale si veda l'articolo di Ernesto ;Ilossi « Una riforma necessaria>> nel Mondo del 20 gennaio 1959. [49] B·biiotecaginobianco

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