l~animo dello spettatore. L;eccesso di zelo e talora indice di mancanza di serie convinzioni. La pesantezza di mano della RAI durante i giorni del lutto della cattolicità per la scomparsa di Papa Pio XII resterà purtroppo memorabile: molte persone ne ricavarono non già uno stimolo a cristiani pensieri sulla morte, e a raccogliersi in preghiera, ma un senso di malessere e un'impressione di aridità dilagante. Questa pesantezza diventa a volte grottesca: come quando, il Venerdì Santo, gli annunziatori del telegiornale vengono obbligati a vestire di nero, quasi che gli abiti grigi che indossano ogni giorno possano dar l'impressione di frivolezza. E' tutto un modo formalistico di concepire la religione, che certamente, amplificato attraverso strumenti potenti come la radio e la televisione, non contribuisce ad elevare il tono spirituale dei cattolici italiani. Qualche eccezione non manca, certo : ma a danno dei programmi di argomento religioso buoni o eccellenti - siano essi drammi, o films, o inchieste, o documentari o altro ancora - finiscono per giocare la diffidenza e il fastidio suscitati nei più da certa, più appariscente, produzione di tono agiografico e lirico-catechistico, di cui sono esempio, poniamo, films come « Golgotha )) e parecchi servizi televisivi domenicali. Non è, comunque, la quantità, ma piuttosto il tipo di trasmissioni religiose, o a sfondo religioso, che causa un senso di insofferenza nel credente e nel non credente. In Inghilterra il tempo dedicato dalla radio e dalla televisione alla religione è tre o quattro volte tanto (24): ma si tratta di funzioni, o di prediche, o di discussioni, di livello, per quanto ci risulta, notevolmente alto. In Italia si preferisce battere le vie dell'edificazione a buon mercato, e, in misura ancor maggiore, frastonare il pubblico con un torrente continuo di notizie e visioni dimostranti unicamente la potenza temporale e politica della cattolicità. Fuor della sfera politica, e di quella della religione politicizzata, l'attività della RAI è senza dubbio più aperta. In un certo senso è impossibile che non sia così, dato che una considerevolissima parte di contributi - artistici, o giornalistici, o letterari, o ricreativi - va necessariamente cercata (24) Cfr. BBC Handbook 1959, « Religious Broadcasts )), pagg. 81 e segg.; e anche Robert Fraser, lndependent Television in Brttain, London, Royal Institute of Public Administration, 1958. (32] Bibliotecaginobianco .
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