l'anima uno scrupolo al temp.o stesso. Tu ti rivolgi a me come a un maestro di vita, mentre anch'io, ,caro figliuolo, sento dentro di me gli stessi tormenti, le stesse smanie, la stessa insoddisfazione tua, e, credimi, nessuno, proprio nessun merito eccezionale. L'unica cosa che ti posso dire, per una più lunga esperienza di vita, è questa: che vi son nella vita lunghi periodi di letargo o di lenta, quasi fisiologica maturazione, che paion tristi e son necessari, come è necessario anche patire anche i rovelli e rimorsi che ci afHiggono, quale unico mezzo di maturazione. Per,ciò non ti dico di non tormentarti: ma ti dico di non disperare. Non sempre l'albero ha la fioritura della primavera o i frutti dell'estate. E troppo problemi s.ono immaturi e acerbi nella nostra coscienza, troppe vie ci sono ignote: e forse quella che ci pare fiacchezza e ignavia e oblio è ponderazione d'un migliore impiego delle nostre forze, maturazione di una più decisa volontà nel momento pr.opizio. Perciò coraggio, caro figiuolo, e lavora, come puoi, quanto puoi, nel campo che hai più accessibile, e ricerca dentro di te le voci della verità e del doveree T'abbraccio. Salutami i tuoi fratelli. Bacia le mani alla nonna e alla tua mamma. Alla moglie Roma, 15 aprile 1934. Qui tutto al solito. Di tanto in tanto ho qualche sobbalzo di preoccupazione per papa, la cui piaga al piede dà momenti neri. Per il resto al solito: vado accumulando quaderni d'appunti da cui sper.o di trar qualcosa quest'estate. Il fatto dominante, da ieri sera, è la riduzione dello stipendio ben superiore al previsto. Avrò, credo, oltre 400 lire in meno al mese. Rimediare sarà un affar serio. Più di quanto lavoro mi sarà difficile lavorare e in quanto alle economie non vedo molta probabilità di farne. Almeno Iddio ci riducesse le spese dei dottori!. .. Vedi se si può ridurre qualcosa sui vestiti, sui divertimenti, sulle frutta. Dio sa che tristezza mi viene a far questi discorsi. Aver lavorato [68] Bibliotecaginobianco
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