febbre (1) fugge via dalle vene. Abbiamo restituito l'esercito d'Italia e ridato l'onore alla nazione, e chiunque ha vissuto le giornate scorse potrà dir con vanto d'esservi stato. Alla stessa. Fagaré, 3 (?)novembre 1918. ... Ormai la guerra è finita nella maniera più trionfale che si potesse sperare. L'Italia ha dato l'ultimo scrollo alla residua parvenza di forza degli imperi centrali, parvenza su cui facevano conto per tergiversare ed ottenere buone ,condizioni, e anche alla Germania ora non rimane che la capitolazione assoìuta. Pare un sogno: le speranze interdette per tanto tempo per esser forti e temprati ad ogni evento si attuano fulmineamente e pare che il cuore scoppi per la gioia improvvisa: finito, vinto! La casa mia, te, le pupine belle presto, presto! E insieme una cristallina serenità di coscienza per quello che si è sperato, per quello -che si è sofferto, per le angosce patite, per le lacrime versate nella ritirata amara, per la morte tante volte guardata in volto. 1923-1938 Ad Eugenio Donadoni. Napoli, 14 dicembre 1923. Caro Professore, ... con qualche leggero contrasto superato, ho tenuto la mia prolusione, in cui ho ricordato Lei, mio primo ispiratore (2). Ora vado riprendendo la mia attività nel campo della storia ecclesiastica,ma mi occupo pure di storia del Risorgimento. Desidero ampie notizie sul conto Suo. Spero che la Sua salute vada ristabilendosi. Ho saputo del Valgimigli, a cui farò le mie più vive congratulazioni. Così l'università pisana va diventando più vivace. Questa di Napoli è invece ( 1 ) Malarica. (2) Si intenda: negli studi di storia delle religioni. [60] BibliotecaGino Bianco
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