La stampa infantile in Italia di Nello Ajello Il. 5. I fumetti di avventura. e Non pensavano gli europei presi dal fascino di Topolino che sarebbe venuta la guerra. Non pensavano che l'America non avrebbe perduta l'occasione per cercare di penetrare in Europa con mezzi più micidiali della musica negra, del cinema e della letteratura schifosamente veristica, con i quali aveva avvelenato, lentamente ma costantemente, le 11uovegenerazioni. Arte, questa parola che nei nostri paesi non si può pronunciare senza pensare a qualcosa di alto, di severo, di inarrivabile e che si apparenta sempre all'idea dell'eterno e del divino; arte, fu chiamata la paccottiglia di veleni rari che venivano dal1' America come una volta le spezie d'Oriente ... > (25 ). Walt Disney, questo « frutto amaro delle democrazie anglosassoni», celebrava i suoi trionfi nell'Italia fascista, e la guerra si preannunziava. Nelle insegne di centinaia e centinaia di bar e ritrovi pubblici, drogherie e « coloniali », sulle cartine delle caramelle, negli albums da disegno, sui quaderni di scuola, sulle bustine di pennini Cavallotti, nei negozi di giocattoli, per le strade e nelle case i nomt e le immagini di « Biancaneve e i sette nani » avevano cancellato il fugace, onnipresente dominio di ~ Faccetta Nera>>. Il padre dei << cartoons >>americani, quello che gli stessi fascisti definivano un << Raffaello del cattivo gusto>>, aveva dilatato i confini, relativamente (25 ) Dall'articolo « Origine di Topolino> di Cipriano E. Oppo, nel settimanale repubblichino L'Ora (diretto da Alberto Giovannini), 3 settembre 1944. [95] Bibliotecaginobianco
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